Se si decide di aprire un’attività all’estero vanno valutati bene molti presupposti prima di lanciarsi. Innanzitutto è da prendere in considerazione il fatto che la realtà in cui si intende aprire la nuova attività non si conosce molto bene e va considerato che la nazione in cui si decide di investire per il proprio lavoro diventerà anche la nazione in cui ci si trasferirà per vivere.   Prima di guardare i parametri economici, quindi, è bene valutare le condizioni di vita che offre la nazione in generale e la città in particolare, in cui si decide di aprire una attività all’estero.

Lo scopo principale è, ovviamente, quello di investire del denaro per provare ad avere un sensibile guadagno migliorando la propria condizione economica e di vita, ma a questo punto meglio una grande città o un centro più piccolo?   Ovviamente molto dipende da quelle che sono le preferenze personali poiché non esiste una ricetta generalizzata (molto dipende anche dal tipo di attività che si decide di intraprendere) ma esistono buoni consigli che sono validi per chiunque decida di trasferirsi all’estero per avviare una nuova attività.   Quello che va preso in considerazione prima di tutto il resto è il fatto che ogni attività non può prescindere  dal territorio in cui si intende avviarla: non si possono vendere i cappelli di lana all’Equatore così come non si farebbero molti affari vendendo costumi da bagno in Siberia.   Prima di tutto, quindi, è bene conoscere il luogo in cui si intende avviare la propria attività e cercare di capire quelli che sono gli usi e i costumi del luogo, la mentalità della gente e i vizi e le virtù dei vostri potenziali clienti.
Non basta misurare il costo della vita, la tassazione applicata e cose di questo genere. La città in cui decidete di avviare la vostra attività, almeno per sommi capi, va conosciuta e se non ci siete mai stati è bene che ci trascorriate almeno un paio di mesi prima di compiere il grande salto di trasferimento all’estero  poiché come osservatori potreste cogliere particolari che potrebbero cambiare l’andamento della vostra attività.  

I Paesi migliori dove avviare un’attività

Fatte le premesse dovute vediamo qual è la classifica stilata dalla Banca Mondiale su quelli che sono i 10 migliori Paesi esteri in cui investire. In base a cosa è stata redatta questa classifica? Innanzitutto in base ai tempi che occorrono per aprire l’attività. Allacciare le utenze, per redigere i contratti e in base ai tempi giuridici per farli rispettare.   Poi, non meno importante, sulle modalità di avviare e concludere rapporti di lavoro, tutti argomenti che dovrebbero interessare molto un futuro imprenditore. La frontiera dei nuovi investimenti non è rappresentata da Paesi europei ma da Singapore, Nuova Zelanda e Hong Kong, che si sono posizionati sul podio della classifica in questione.   Il primo Paese europeo si trovo soltanto alla quarta posizione ed è rappresentato dalla Danimarca, seguita da Norvegia , Regno Unito e Finlandia. Vediamo nel dettaglio la classifica completa sui Paesi dove è meglio aprire una nuova attività all’estero: <ol