Il curriculum in formato europeo non è l’unico richiesto a livello internazionale: negli Stati Uniti i datori di lavoro richiedono spesso quello americano. Non solo: questo curriculum inizia a prendere piede anche in Italia, soprattutto per alcune specifiche posizioni lavorative. Quello che caratterizza maggiormente questo tipo di curriculum, in inglese ovviamente, è l’adattabilità all’ambiente di lavoro al quale si indirizza. Più che di uno schema fisso quindi si tratta un resume versatile: i grafici ad esempio inseriranno immagini e colori mentre professionisti tecnici opteranno per formati più schematici.

L’obiettivo di un curriculum americano? Come vuole la mentalità statunitense è: vendere. In questo caso si tratta di “vendere se stessi”.  

Lavoro negli USA: come scrivere il cv americano

Il curriculum americano è più corto della media di quelli europei. In media non supera la lunghezza di una pagina. Occorre mettere in evidenza le esperienze passate senza invece concentrarsi troppo su informazioni personali (se non quando espressamente richieste) e hobby nel tempo libero. Le precedenti esperienze lavorative vanno selezionate in modo attinente: inutile mettere quelle che poco o nulla c’entrano con la professione per cui ci si candida. Dimenticate gli schemi rigidi: il resumé è più discorsivo e narrativo e deve puntare a mettere in evidenza le capacità che distinguono dagli altri candidati.

Curriculum americano: errori da evitare

Se siete interessati a scrivere un cv americano evitate l’uso della prima persona. Di solito non va messa la foto, salvo diverse indicazioni. Evitare la foto e la data di nascita serve a scongiurare discriminazioni legate all’età o all’aspetto fisico. Attenzione agli errori ortografici e ai refusi.

Curriculum americano: è valido in Italia?

Come reagirebbe un datore di lavoro italiano di fronte ad un cv americano realizzato secondo questi standard? Visto l’approccio men