Il miglior buono fruttifero postale di inizio febbraio 2021

Ecco qual è il miglior buono fruttifero postale di inizio febbraio 2021, quello che offre un rendimento lordo annuo superiore agli altri.
4 anni fa
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Investire in poste italiane: i buoni fruttiferi postali o i libretti di risparmio?

I buoni fruttiferi postali sono un prodotto molto amato dagli italiani perché garantito dallo Stato. Sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A., collocati sul mercato da Poste Italiane e non hanno costi per la sottoscrizione o per il rimborso tranne gli oneri fiscali. Gli interessi, poi, sono soggetti ad una tassazione del 12,50% ed infine tali prodotti sono esenti dall’imposta di successione. Ma qual è il miglior buono fruttifero postale di inizio febbraio 2021?

Buoni fruttiferi postali: il migliore di inizio febbraio è il 4×4

Così come per tutto il mese di gennaio anche per inizio febbraio 2021, il miglior buono fruttifero postale, quello che offre rendimenti maggiori è il 4×4.

È il prodotto ideale per chi vuole investire nel lungo periodo (fino a 16 anni) contando su rendimenti fissi crescenti. Attenzione: gli interessi si potranno ricevere a partire dalla scadenza del quarto anno in quanto se si richiederà il rimborso prima di tale arco temporale verrà restituita solo la cifra investita. Matureranno, poi, al termine di ogni quadriennio.

Per sottoscriverli sarà necessario recarsi presso un ufficio postale oppure si potrà eseguire tale operazione in modalità online in pochi minuti. La sottoscrizione, però, potrà avvenire a partire dalla cifra di 50 euro e multipli. Si ricorda che non tutti potranno sottoscriverli online ma soli i titolari di un libretto Smart con le funzionalità dispositive del servizio di “Risparmio Postale online” attive.

Tassi buono postale fruttifero 4×4

I tassi relativi al bfp 4×4 sono stati modificati per l’ultima volta il 20 novembre 2020. Da tale al termine del quarto anno il rendimento effettivo annuo lordo è dello 0,20%, alla fine l’ottavo anno dello 0,30%, al termine del dodicesimo anno dello 0,40% ed infine al termine del sedicesimo anno dello 0,75%.

Si ricorda poi che il giorno dopo la scadenza, il buono diventa infruttifero ovvero non produrrà più interessi. Dopo dieci anni dalla scadenza, poi, andrà in prescrizione e ciò vuol dire che non si potranno più ritirare il capitale investito né gli interessi maturati.

I buoni dematerializzati, invece, non cadranno mai in prescrizione in quanto verranno rimborsati alla scadenza direttamente sul conto di regolamento dell’intestatario che potrà essere un conto corrente BancoPosta o un libretto di risparmio postale. Il buono, però, dovrà avere la stessa intestazione del relativo conto di regolamento.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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