Il Governo approva un nuovo decreto fiscale. Cosa cambia per i contribuenti?

Il decreto del 12 giugno 2025 alleggerisce le scadenze IRPEF, amplia le deduzioni per i professionisti, semplifica l’imposizione sulle imprese e chiude lo split-payment alle quotate
1 mese fa
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Decreto fiscale ok: una sintesi delle misure

Il Consiglio dei ministri, in data 12 giugno, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale.

A solo una settimana di distanza dall’approvazione del c.d. decreto correttivo-bis, viene approvato un ulteriore provvedimento che interviene in diversi ambiti.

Il decreto rivede le regole di pagamento delle spese di rappresentanza per i professionisti. Viene infatti imposto l’utilizzo di strumenti tracciabili. Mentre ammette il pagamento in contanti per le spese di trasferta sostenute all’estero.

Ma queste sono solo alcune delle novità introdotte dal nuovo decreto.

Certo che gli addetti del settore fiscale, compresi commercialisti, consulenti tributari, giornalisti, si trovano costretti a inseguire le novità.

Che oramai sono approvate di giorno in giorno andando a modificare una materia fiscale che diventa sempre più difficile da esaminare.

Il nuovo decreto fiscale

Il provvedimento si inserisce nel calendario di riforma tributaria che il Governo sta portando avanti dal 2023.

L’intento dichiarato è duplice: alleggerire il carico d’imposta nei mesi estivi, quando si accumulano molte scadenze, e sciogliere alcuni nodi rimasti aperti dopo i decreti attuativi della delega fiscale (Irpef a tre aliquote, nuova Ires “chi più assume meno paga”, attuazione del Pillar 2).

Il testo – ancora in forma di decreto-legge – entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.  Dovrà essere convertito dal Parlamento entro 60 giorni.

Il Governo approva un nuovo decreto fiscale. Cosa cambia per i contribuenti?

Andando nel merito delle novità, come spiegato nel comunicato stampa del Governo sul DL Fiscale  (non abbiamo ancora il testo del decreto), sono introdotte misure di semplificazione per la determinazione dei redditi di lavoro autonomo.

Il tutto a una sola settimana dal decreto correttivo-bis.

Tra le novità, la deducibilità delle spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute all’estero. Anche se effettuate con mezzi non tracciabili. Al pari delle imprese, la deducibilità delle spese di rappresentanza è invece vincolata al pagamento con mezzi tracciabili. Ovunque, non solo in Italia.

Sempre nell’ambito del reddito di lavoro autonomo, si chiariscono due importanti aspetti legati alla dichiarazione per il periodo d’imposta 2024.

In particolare:

  • le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni in associazioni e società che esercitano un’attività artistica o professionale, ivi comprese quelle in STP, costituiscono redditi diversi;
  • gli interessi e gli altri proventi finanziari percepiti nell’esercizio di arti e professioni costituiscono redditi di capitale e non reddito di lavoro autonomo.

Novità in materia di reddito d’impresa

Per la determinazione del reddito d’impresa vi sono delle importanti semplificazioni in merito:

  • al calcolo della determinazione del riporto delle perdite;
  • alla determinazione della maggiore deduzione del costo del lavoro (chi più assume meno paga) eliminando il riferimento alle società collegate;
  • al calcolo del regime per le società estere controllate (CFC) sia nell’ambito del calcolo dell’imposta minima nazionale del Pillar 2, sia nell’ambito del regime opzionale per il calcolo della CFC introdotto dalla riforma fiscale.

In ambito IVA, si prevede: a seguito della scadenza dell’autorizzazione UE, dal 1° luglio 2025 non sono più soggette allo split payment le operazioni effettuate con le società quotate FTSE-MIB.

Per quanto riguarda lo split payment nell’ambito della logistica, si estende l’ambito applicativo anche al settore del trasporto.

Per i soggetti ISA e forfettari, vengono differiti i termini di versamento del primo acconto 2025. E del saldo 2024 dal 21 luglio 2025 (anziché 30 giugno 2025) al 20 agosto 2025 con maggiorazione dell’0,4%.

Riassumendo

  • Proroga acconti IRPEF: per partite IVA ISA e forfettarie – saldo 2024 e primo acconto 2025 slittano al 21 luglio (con facoltà di pagamento al 20 agosto + 0,4 %).
  • Professionisti: nuove regole sui rimborsi – le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute all’estero diventano deducibili anche se pagate in contanti; per le spese di rappresentanza resta l’obbligo di tracciabilità.
  • Semplificazioni per il reddito d’impres:a – riporto perdite più snello, deduzione “chi più assume meno paga” rafforzata e coordinamento fra CFC e minimum tax internazionale (Pillar 2).
  • IVA: addio split-payment alle quotate FTSE-MIB_ – dal 1° luglio 2025 le società dell’indice tornano al regime ordinario; il meccanismo è invece esteso alle operazioni di trasporto logistico.
  • Decorrenza e percorso di conversione: – il decreto-legge entra in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dovrà essere convertito entro 60 giorni, tassello della più ampia riforma fiscale 2023-2025.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.