l'inferno fiscale in Italia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
IL GRANDE BLUFF: FallitaGlia mormorò..."non passa l'investimento straniero!" Zum! Zum! (= buona continuazione di Declino...)

FallitaGlia mormorò..."non passa l'investimento straniero!" Zum! Zum! (= buona continuazione di Declino...)




L’Italia non è un paese per investitori (esteri)


Il caso “Commissione Ue vs. Apple”, comunque la si pensi nello specifico, ci ha ricordato che vi sono stati europei che fanno di tutto per attrarre industrie e facilitare la creazione di posti di lavoro attraverso la politica fiscale.
Ecco invece i numeri che dimostrano come i governi italiani continuino a fare di tutto per spaventare potenziali investitori esteri
La Commissione dell’Unione europea ha ordinato alla società americana Apple di pagare 13 miliardi di euro (più interessi) di tasse arretrate all’Irlanda.
Non perché il governo di Dublino lo abbia richiesto, ma perché quei 13 miliardi sarebbero un risparmio “illecito”, frutto di un accordo tra Irlanda e Apple che si configurerebbe come “aiuto di stato”.
Ognuno la pensi come crede sulla vicenda, non è questa la sede per approfondire.
Quel che è certo è che la vicenda, con le analisi e gli approfondimenti che ne sono seguiti, ha ricordato a tutti gli italiani che ci sono stati europei che fanno a gara per attrarre investimenti dall’estero e non invece per metterli in fuga come sembriamo fare noi da anni.
Cosa vuol dire attirare investimenti dall’estero?
I numeri del caso Apple parlano da soli.
Steve Jobs, il fondatore della Mela, sbarcò in Europa nel 1980 e tra tutti i posti in cui stabilirsi scelse la città di Cork, caratterizzata allora da disoccupazione elevata e zero investimenti in vista.
Iniziò assumendo con sessanta dipendenti, e oggi Apple ne ha 6.000 in tutto il paese.
Solo per rimanere alle aziende americane, oggi che ne sono circa 700 che hanno aperto filiali nel paese celtico, dando lavoro in tutto a 140.000 persone.
Perché un investitore estero sceglie l’Irlanda e non l’Italia?
Vi sarebbero tante ragioni che potremmo elencare..........................
,

e in questi giorni si è ironizzato fin troppo sulla disponibilità del governo di Dublino ad andare incontro alle esigenze delle imprese.
Per quel che importa ai lettori di questo blog, sappiamo che le politiche fiscali irlandesi certo non hanno guastato, a partire dall’aliquota del 12,5% per le imposte sul reddito d’impresa (la nostra Ires).
In molti in Europa storcono il naso da anni per questa tassazione così bassa, parlano di “concorrenza sleale”.
Peccato che non sia così, come dimostra uno studio pubblicato lo scorso 5 settembre dal Sole 24 Ore e dalla Scuola europea di alti studi tributari di Bologna.
Da cui emerge che da anni, al di là del caso Apple, è in corso una gara sulla tassazione delle imprese in Europa.
Non c’è soltanto la solita aliquota per l’imposta sul reddito d’impresa: “Il confronto tra nove voci chiave dei regimi fiscali in dieci paesi mostra l’Irlanda al top della convenienza grazie all’aliquota bassa e alla tassazione favorevole su dividendi e ricerca.




La Francia è maglia nera”, e l’Italia svetta in negativo per il suo per total tax rate, cioè per la pressione fiscale complessiva sui produttori.
Leggiamo alcuni passaggi dello studio.
“Agli antipodi ci sono l’Irlanda da una parte, Francia e Italia dall’altra.
La prima, al di là degli accordi con Apple, si conferma il paese più conveniente.
Il punto di forza più noto è il gioiello di famiglia, l’aliquota al 12,5% sulle attività produttive, industriali e commerciali, custodito gelosamente anche durante il programma di salvataggio di Ue e Fmi dal 2010 al 2013.
C’è anche un’aliquota meno nota, pari al 25%, per le attività di investimento e di partecipazioni che la porrebbe oltre la media Ue, ma è ridotta per la contemporanea esenzione dei dividendi e delle plusvalenze per le prime e per un’imposta del 6,25% per l’utilizzo dei brevetti per le seconde”.

Complessivamente, il total tax rate che grava sulle imprese residenti in Irlanda è stimato dalla Banca mondiale al 25,9% degli utili, mentre per le imprese residenti in Francia si arriva al 62,7%.

Noi italiani però riusciamo a battere, in negativo, perfino i nostri cugini d’Oltralpe, con un total tax rate sulle imprese pari al 64,8% degli utili:
l’Italia, sempre secondo lo studio dei giornalisti del Sole 24 Ore e dei ricercatori di Bologna, ha un’aliquota nominale del 31,4% (la somma del 27,5% dell’Ires e del 3,9% dell’Irap), ben oltre la media Ue, anche se dall’anno di imposta 2017 l’Ires scenderà al 24% e l’aliquota nominale sarà quindi del 27,9%.
.......Inutile poi domandarsi perché negli ultimi vent’anni in Italia siano arrivati in Italia soltanto l’1,6% di tutti gli investimenti esteri realizzati nel mondo, contro il 3,5% della Spagna e il 5,5% della Francia.
Gli imprenditori ed i disoccupati italiani tartassati conoscono già la risposta.
dal sito: Capire davvero la crisi

N.d.R. Oltre al fatto che in FallitaGlia si continua "a dare addosso" ipocritamente alle multinazionali per lavaggio del cervello no global radical chic fin da piccoli...mentre poi tutti le "usano" quotidianamente traendone grandi vantaggi ed utilità...
vedi anche il CROLLO anche degli investimenti italiani
....uno studio della CGIA di Mestre ci spiega che al netto dell’inflazione, tra il 2007 e il 2015 gli investimenti in Italia sono scesi di ben 109,7 miliardi di euro, pari, in termini percentuali, a una diminuzione di 29,8 punti....
 

tontolina

Forumer storico
In Italia non aumentano solo le tasse ma anche i poveri

Crisi: Confcommercio; in 10 anni poveri triplicati, record 2015


ROMA (MF-DJ)--In 10 anni, dal 2006 ad oggi, le famiglie povere sono raddoppiate passando da 789.000 a 1,582 mln mentre le persone assolutamente povere sono triplicate da 1,66 mln a 4,6 mln circa, segnando un aumento del 177%. È il numero più elevato mai registrato.

E' questo l'allarme lanciato dall'Ufficio studi di Confcommercio. In particolare, i poveri sono piu' che triplicati al Nord, raggiungendo oltre 1,8 milioni, un livello neppure lontanamente registrato in passato. Al Nord i poveri sono infatti aumentati di quasi 300.000 unità solo nel 2015 rispetto al 2014. Per Confcommercio, anche l'afflusso di stranieri, che progressivamente sta acquistando la residenza, non dovrebbe essere estraneo a questa evoluzione. Nel Mezzogiorno, la povertà si era fortemente ridotta nel 2014 mentre è tornata a crescere nel 2015, annullando quasi per intero il beneficio dell'anno precedente. Al Sud vive il 45% delle persone povere italiane.

Secondo Confcommercio, "sarebbe necessario un riordino e una semplificazione dei troppi, diversi e sovente inefficaci strumenti di mitigazione della poverta'".
Inoltre, per riportare fuori dalla povertà assoluta 1,582 milioni di famiglie residenti, occorrerebbero circa 5,7 miliardi di euro all'anno (il 20% di 1.500, cioè 300 euro, per 12 mesi per 1,582 milioni di famiglie), se si immagina che la distanza media dalla soglia di poverta' assoluta sia del 20% e che la stessa soglia sia approssimabile a 1.500 euro mensili.

"Negli ultimi 10 anni - ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - sono quasi raddoppiate le persone in poverta' assoluta e questo e' l'ennesima conferma che la nostra economia sconta tutto il peso di molti difetti strutturali, di burocrazia, legalita' e logistica e di una eccessiva pressione fiscale che nonostante la politica distensiva del Governo continua a frenare consumi e investimenti. E' necessario - ha continuato Sangalli - ricreare la fiducia delle famiglie e delle imprese che e' in forte calo. Se vogliamo trasformare la debole ripresa in una crescita diffusa e robusta per i prossimi anni dobbiamo rilanciare la domanda interna", ha concluso.
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big_boom

Forumer storico
patrimoniale in vista ..

Debito pubblico italiano a luglio: nuovo record a 2.252,2 miliardi (+3,4 mld)
Debito pubblico italiano a luglio: nuovo record a 2.252,2 miliardi (+3,4 mld) - Economia - InvestireOggi.it

piu' europa! piu' immigrati piu' africani piu' tasse piu' USA e vai!!!!

oggi guardavo un po di valori immobiliari italiani:
- immobiliare che rispetto i prezzi svizzeri e' ormai in totale depressione
- affitti crollati del 20/30%
- mercato fermo!

continuate a votare avvocati, bocconiani, professori e vedrete che fine fate!!
 

tontolina

Forumer storico
Quanto vale l’economia sommersa in Italia, ossia quella illegale, non ufficiale e sfuggente al Fisco? 206,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2013, ultimo anno disponibile dall’aggiornamento. La cifra corrisponde al 12,9% del pil, in aumento dal 12,7% del 2012 e dal 12,4% del 2011.

Le dimensioni dell’economia informale italiana sono così ampie, che l’Istat vi vorrebbe dedicare un conto a parte, con l’obiettivo dichiarato di studiarne il fenomeno e di trovare soluzioni più appropriate per combatterlo. Nel frattempo, abbiamo già la vera notizia emersa dagli ultimi dati, ovvero che i primi due anni di lotta senza quartiere, voluta dal gov MONTI, all’evasione fiscale, tramite la stretta sul contante e i blitz della Guardia di Finanza mediatici contro bar, ristoratori, albergatori, nonché l’annuncio dello spionaggio a tappeto dei conti correnti, attraverso il trasferimento automatico dei relativi saldi e movimentazioni all’Agenzia delle Entrate non solo non ha funzionato, ma ha sortito l’effetto opposto di accrescere l’area dell’economia in nero.



Stretta contante e conti bancari spiati un flop
La lotta all'evasione fiscale con il terrorismo mediatico ha fallito

Non troverete alcun rappresentante del governo o di altra istituzione in Italia ad ammetterlo, ma i numeri hanno la testa dura e ci spiegano proprio questo. Unica difesa possibile in mano ai sostenitori del clima di terrorismo fiscale propinato nel biennio terribile dei tecnici bocconiani al potere sarebbe che negli anni 2012 e 2013, il pil si è contratto rispettivamente del 2,4% e dell’1,9%, per cui l’incidenza dell’economia sommersa sul totale è aumentata.

Tuttavia, anche questa spiegazione evidenzia un fatto: ad essersi contratta è stata solo l’economia formale, mentre quell’area grigia, che le azioni del governo Monti avrebbero dovuto contrastare, non solo non si è ridotta, ma sarebbe rimasta, in valore assoluto, perfettamente identica.


Economia sommersa tiene a galla tutto il pil
Altro aspetto per i non ipocriti: l’economia sommersa è sempre e solo un male? Certamente lo è, quando è frutto di attività illegali (droga, prostituzione, contrabbando, estorsioni, etc.), ma nella gran parte dei casi funge da ammortizzatore sociale, perché fornisce reddito a chi altrimenti non ne avrebbe uno e, quindi, non potrebbe sostentare sé stesso e la propria famiglia, dovendo essere in qualche modo assistito dallo stato.

Si pensi al lavoro nero, pratica deprecabile, diffusa particolarmente al Sud, ma che consente a centinaia di migliaia di famiglie di tirare avanti, consumare e fare girare così anche l’economia formale. In altri casi, più al Nord, il lavoro nero si ha più nelle forme di una seconda occupazione o di ore extra retribuite “fuori busta” per sfuggire alla scure del Fisco, ma anche così s’incrementa il reddito delle famiglie, si stimolano i consumi e si tiene a galla un’economia, che non presenterebbe alternative valide e immediate.


 

big_boom

Forumer storico
inferno fiscale per mantenere zecche

Timbravano cartellino e poi shopping
Gdf incastra 10 dipendenti Comune nel salernitano,anche 2 vigili
Timbravano cartellino e poi shopping - Ultima Ora

ma sai che roba! ho lavorato in comune e provincia e' una cosa piuttosto diffusa: si timbra e poi caffe' al bar

dichiarate
default che fate un piacere all'umanita' altro che "le tasse sono una cosa bellissima" ma vaff...
 

tontolina

Forumer storico
in Italia sono solo poche le cose che aumentano:
1-le Tasse
2-il Debito pubblico; la piovra politica non è mai sazia
3-extracomunitari
4-i furti anche di biciclette

Entrate tributarie: Bankitalia, ad agosto salgono a 34 mld

ROMA (MF-DJ)--Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari ad agosto a 34 miliardi, in aumento di 0,3 miliardi rispetto allo stesso mese del 2015.

Lo rende noto Bankitalia spiegando che nei primi otto mesi del 2016, le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 270,1 miliardi, in aumento del 4,4% rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell'anno precedente.

Al netto di alcune disomogeneità contabili e temporali (riguardanti principalmente l'Iva, le ritenute Irpef, il canone Rai e l'imposta di bollo virtuale), si può stimare che la crescita sia stata più contenuta.

(END) Dow Jones Newswires

October 14, 2016 04:48 ET (08:48 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
Il governo si dà alla riffa Scontrini "gratta e vinci"
L'ultima di Renzi: ticket con gioco annesso contro l'evasione. Ma altrove è stato un flop


Francesca Angeli - Lun, 24/10/2016 - 08:08


L'idea di incassare una vincita, sia essa in contanti o in caramelle, dovrebbe funzionare come incentivo all'emissione dello scontrino per qualsiasi tipo di compravendita: dal caffè al bar al pane dal fornaio o all'auto dal concessionario.

L'asso nella manica del ministero dell'Economia per arginare la piaga dell'evasione fiscale è stato annunciato dal viceministro Luigi Casero, competente proprio sulle questioni tributarie. L'idea «meravigliosa» annunciata in un intervista al Corriere della Sera non è né nuova né originale ed è già stata accarezzata da questo esecutivo in un paio di occasioni. L'ultima quando a proporla, circa un anno e mezzo fa, fu la Grecia, inserendola tra le proposte che avrebbero dovuto convincere l'Europa a sbloccare gli aiuti finanziari. A lanciarla senza alcun successo l'allora ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che prendeva a modello un sistema già operativo in Portogallo e in Cina simile al Gratta e Vinci. Lo scarso successo dell'iniziativa probabilmente indusse il governo italiano a lasciar perdere. Ora però il viceministro la riporta alla ribalta. Un scelta che è difficile leggere come un segnale positivo visto che fino ad ora quasi tutti i paesi che l'hanno messa in pratica stavano attraversando una grave crisi economica. Insomma stanare gli evasori con la lotteria appare inevitabilmente come l'ultima spiaggia.

Casero spiega che il sistema italiano partirà il prossimo anno con una sperimentazione sullo scontrino elettronico. Non si dovranno conservare gli scontrini cartacei perché grazie allo scontrino elettronico il codice fiscale verrà registrato direttamente all'Agenzia delle Entrate al momento dell'acquisto. Il viceministro spiega che ogni contribuente avrà accesso ad un file dove verranno registrati gli acquisti e i codici per prendere parte alla lotteria. La procedura funzionerà come per le farmacie, ha spiegato Casero, che evidentemente non ricorda come, nel caso della trasmissione dei dati dalle farmacie all'Agenzia delle Entrate, il sistema sia andato in tilt e i dati non siano arrivati in tempo utile per essere inseriti nei 730 precompilati. Soltanto per dire che l'esempio non è dei più felici. Ma tanto per ora il problema non si pone visto che lo scontrino elettronico non è ancora operativo.

Quella della lotteria comunque appare una scelta mediocre non soltanto per quelli che potrebbero essere gli scarsi risultati pratici ma anche nel merito. Lo Stato gestisce il gioco d'azzardo e incassa grazie a quella che il governo ha certificato essere una malattia, la ludopatia ovvero la dipendenza dal gioco d'azzardo, e ora sceglie di contrastare un comportamento illegale, l'evasione fiscale, attraverso la sollecitazione di una dipendenza. Quello stesso Stato che ha deciso attraverso l'attuale ministero della Salute di inserire la cura della ludopatia nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, dunque considerando questa patologia alla pari con quelle oncologiche.

Sempre per il contrasto all'evasione, Casero ha annunciato pure che alla fine di ogni anno verranno scelti tramite estrazione i settori per i quali sarà possibile detrarre dalle tasse le relative spese che oggi non sono detraibili. Un ulteriore incentivo a richiedere tutte le fatture perché solo alla fine dell'anno verrà annunciata la spesa detraibile.
 

tontolina

Forumer storico
Il governo si dà alla riffa Scontrini "gratta e vinci"
L'ultima di Renzi: ticket con gioco annesso contro l'evasione. Ma altrove è stato un flop

Casero spiega che il sistema italiano partirà il prossimo anno con una sperimentazione sullo scontrino elettronico. Non si dovranno conservare gli scontrini cartacei perché grazie allo scontrino elettronico il codice fiscale verrà registrato direttamente all'Agenzia delle Entrate al momento dell'acquisto. Il viceministro spiega che ogni contribuente avrà accesso ad un file dove verranno registrati gli acquisti e i codici per prendere parte alla lotteria. La procedura funzionerà come per le farmacie, ha spiegato Casero, che evidentemente non ricorda come, nel caso della trasmissione dei dati dalle farmacie all'Agenzia delle Entrate, il sistema sia andato in tilt e i dati non siano arrivati in tempo utile per essere inseriti nei 730 precompilati. Soltanto per dire che l'esempio non è dei più felici. Ma tanto per ora il problema non si pone visto che lo scontrino elettronico non è ancora operativo.
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Ecco finalmente il modo per controllare i consumi degli italiani

e occhio che siano ben coerenti con le entrate
 

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