Quando si stipula un nuovo contratto di lavoro,  datore di lavoro e assunti, concordano la retribuzione annua, solitamente si parla di lordo. La domanda più frequente tra coloro che escono dai colloqui di lavoro è quanto percepiranno di stipendio netto. I fattori che incidono sull’importo netto in busta paga sono tantissimi. La corrispondenza tra stipendio netto e lordo segue precise regole, che cambiano in base a diversi elementi, ad esempio a seconda del rapporto instaurato: dipendente, di collaborazione o a partita IVA.

Le voci della busta paga che contribuiscono a far variare il netto

Per prima cosa definiamo le voci di salario non fisse, che contribuiscono a far variare lo stipendio netto:

  • aliquota IRPEF in base allo scaglione nel quale si ricade rispetto a lordo annuo e detrazioni spettanti;
  • aliquota contributiva applicata dall’Ente previdenziale di appartenenza;
  • addizionali regionali, provinciali e comunali;
  • eventuale bonus di 80 euro in busta paga, per i dipendenti;
  • eventuali spese in deduzione per autonomi e professionisti, Partite IVA, collegate allo svolgimento dell’attività.

Per calcolare in maniera esatta lo stipendio netto in busta paga è necessario conoscere tutti gli elementi specifici legati ai singoli contratti o inquadramenti particolari per autonomi e professionisti. Inoltre per il calcolo effettivo delle tasse che il lavoratore dovrà versare a fine anno, devono essere considerati anche gli altri eventuali altri redditi percepiti.

Un metodo veloce per calcolare lo stipendio netto

Per avere un’idea di massima di quello che sarà lo stipendio netto in busta paga del collaboratore o del dipendente, si potrebbe adottare il semplice calcolo approssimativo di sottrarre al lordo il tra il 25% e il 40%, ovvero, l’espressione delle ritenute di legge a carico del lavoratore da versare per Irpef, Inps, Tfr e altre voci. Andrà calcolata una percentuale tanto più alta quanto più alto è l’importo totale dei compensi nell’arco dell’anno.

Come calcolare l’importo netto dall’importo lordo sulle varie tipologie di contratto

  • Partita IVA: dipende sostanzialmente dal tipo di partita IVA di cui si dispone, ovvero se appartiene al regime di contabilità ordinaria o al regime dei minimi ;
  • Collaborazione occasionale: calcolare lo stipendio netto dal lordo per un contratto di collaborazione occasionale è facile: basta togliere il 20% (ritenuta d’acconto) dalla imponibile lordo, e si avrà il netto. Il 20% lo anticiperà l’azienda allo Stato da parte vostra come anticipo di imposta, che potrete poi recuperare o dovrete integrare con la dichiarazione dei redditi l’anno successivo;
  • Lavoratore dipendente: sia per il  contratto di apprendistato, sia per il contratto a tempo determinato, per calcolare facilmente lo stipendio netto dal lordo, bisogna togliere dallo stipendio lordo annuo la quota INPS del 9,19% del lordo e la quota IRPEF in base agli scaglioni determinati. Si ottiene  quindi un totale, a cui bisogna aggiungere la somma delle detrazioni su base annuale e le varie imposte locali.

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