Molte volte con l’accumularsi di ricevute delle varie utenze domestiche la tentazione di fare pulizia è tanta ma è bene fare attenzione a quello che si decide di gettare via. La legge impone dei tempi per la conservazione delle ricevute che dimostrino l’avvenuto pagamento di utenze di luce, gas, acqua etc.

L’utente, infatti, in caso di contestazione di un non avvenuto pagamento deve poter dimostrare di averlo effettuato esibendo, appunto, la ricevuta di pagamento. Proprio per questo motivo le bollette pagate possono essere gettate via soltanto dopo che la prescrizione di quanto si è pagato sia avvenuta.

Per le bollette della luce il termine di prescrizione è di 5 anni, ma le ricevute di pagamento vanno mantenute, appunto per 10 anni. Questo perché nella bolletta dell’energia elettrica è stato introdotto anche il pagamento del canone Rai, i cui tempi di prescrizione sono, appunto, di 10 anni. Proprio per questo le bollette della luce, servono anche a dimostrare l’avvenuto pagamento del canone Rai. Se accade, quindi, che si perde una ricevuta di pagamento dell’energia elettrica dopo 7 anni, quindi, non ci saranno problemi per la dimostrazione dell’avvenuto pagamento della quota relativa all’energia elettrica, che si prescrive in 5 anni, ma i problemi ci saranno per quel che concerne il canone Rai contenuto in quella bolletta.

Le altre bollette delle utenze domestiche, invece, come acqua, gas, telefono possono essere gettate dopo 5 anni, poiché questo è il termine per la prescrizione.

Altre ricevute di pagamenti: quando si possono buttare

Le ricevute di pagamento non vanno conservate soltanto per le bollette delle utenze domestiche ma la conservazione riguarda tutto quello che si paga. Vediamo dopo quanto si possono gettare le altre ricevute di pagamento:

dopo 1 anno si possono buttare le ricevute relative a pagamenti di premi assicurativi, rette scolastiche e abbonamenti alle palestre.

Dopo 4 anni, invece, possono essere gettate le ricevute relative al pagamento del bollo auto, poiché la prescrizione è di 3 anni dall’anno successivo a quello in cui doveva essere corrisposto.

Dopo 5 anni, invece, è possibile gettare via le ricevute relative al pagamento di spese condominiali, canoni di affitto e rate del mutuo. Per quanto riguarde le spese relative a quote straordinarie condominiali la prescrizione è dopo 10 anni.