Ecco a chi sarà affidata la riforma del reddito di cittadinanza. Una delle grandi battaglie del centro destra è sicuramente quella che riguarda la riforma del reddito di cittadinanza. Un centro destra da sempre critico nei confronti del sussidio “anti povertà” tanto caro all’ex premier Giuseppe Conte.

Cos’è andato storto con questa misura? I dati non mentono. Secondo alcuni report di importanti istituti italiani, il reddito di cittadinanza non faciliterebbe l’incrocio tra la domanda e offerta di lavoro. Anzi, potrebbe rappresentare un vero e proprio ostacolo in tal senso.

Del resto, di testimonianze di imprenditori che dichiarano di non riuscire più a trovare personale a causa del sussidio ce ne sono sempre di più. Alcuni giorni fa, a Non è l’Arena di Massimo Giletti, un percettore di reddito di cittadinanza ha rifiutato in diretta televisiva un’offerta di lavoro da ben 2 mila euro al mese. Per non parlare di chi percepisce indebitamente il sussidio.

Insomma, le criticità di questo strumento sono molteplici, e, a prescindere da come la si pensi, non possiamo che augurarci che il prossimo governo intervenga nel tentativo di risolvere una volta e per tutte questi problemi. Ad esempio, si potrebbe migliorare il sistema dei controlli (preventivi) sui richiedenti del sussidio. Compito che, secondo le ultime indiscrezione, potrebbe venire assegnato a un ministro tecnico.

Reddito di cittadinanza, per la riforma la Meloni si potrebbe affidare a un Ministro tecnico

Come ormai sappiamo, Giorgia Meloni sarà presto chiamata dal Presidente della Repubblica a formare un nuovo esecutivo. Nei piani della Meloni c’è sicuramente il superamento del reddito di cittadinanza con un altro strumento di welfare ritenuto più efficace. Stiamo parlando del reddito di solidarietà: un sussidio che continuerà ad essere erogato ai più fragili:

  • anziani senza un lavoro;
  • nuclei familiari con la presenza di minori o disabili.

In altre parole, saranno esclusi dal beneficio solamente i giovani senza un lavoro.

Oltre a questo, la Meloni vorrebbe (finalmente) intervenire su quelle che vengono definite le “politiche attive” del reddito di cittadinanza, ossia tutti quegli strumenti pensati per aiutare i percettori nell’inserimento al mondo del lavoro. Un compito che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere affidato ad un Ministro tecnico. In particolare, inizia a farsi sempre più insistente il nome di Marina Elvira Calderone come prossimo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un nome sicuramente all’altezza di questo difficile compito, visto la sua esperienza maturata alla guida dei consulenti del Lavoro per ben 18 anni. Calderone era stata già proposta per la presidenza dell’INPS nel Conte I.