Le pensioni di marzo non sono ancora state messe in pagamento dall’Inps ma si può già conoscerne l’importo in arrivo. Il cedolino è infatti consultabile dal sito web accedendo con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie o Cns) da cui si possono constatare i cambiamenti in arrivo con la riforma degli scaglioni Irpef del 2024, così come previsto dalla legge di bilancio.

Ricordiamo che la riduzione degli scaglioni fiscali da quattro a tre con il contestuale ampliamento della prima fascia di imposizione del reddito al 23% andrà a influire sul calcolo della pensione.

In particolare, coloro che percepiscono redditi medio bassi potranno apprezzare un minore impatto del fisco e trovarsi di conseguenza qualche soldo in più a disposizione con la pensione.

Pensioni marzo, date di pagamento

Come sempre la data bancabile di pagamento della pensione è il primo giorno del mese. Quindi venerdì 1 marzo 2024 per tutti i pensionati. Non sempre sarà così, però, perché se il primo giorno del mese è domenica o festivo, il pagamento slitta, così come previsto dal nuovo calendario di pagamento delle pensioni.

I pensionati che ricevono la pensione su un conto corrente postale o bancario possono ritirare i soldi già a partire dal 1 marzo. Per chi, invece, riceve la pensione direttamente dall’Inps tramite gli uffici postali e non possiede un conto corrente il calendario dei pagamenti è il seguente, stilato sulle iniziali dei cognomi:

  • Venerdì 1 marzo dalla A alla B;
  • Sabato 2 marzo (solo di mattina) dalla C alla D;
  • Lunedì 4 marzo dalla E alla K;
  • Martedì 5 marzo dalla L alla O;
  • Mercoledì 6 marzo dalla P alla R;
  • Giovedì 7 marzo dalla S alla Z.

Benché il calendario non sia tassativo, prima di recarsi presso l’ufficio postale di zona è quindi bene informarsi della data esatta. Onde evitare disagi per gli operatori di Poste Italiane e il rischio di dover tornare una seconda volta.

Aumenti in arrivo a marzo

Ma come saranno gli aumenti delle pensioni di marzo e chi li potrà apprezzare? Consultando il cedolino, si possono già notare minori trattenute sull’imponibile e un reddito disponibile più alto. Ma non per tutti. Per i pensionati con una rendita compresa tra i 15 mila e i 28 mila, ad esempio, la nuova aliquota Irpef con scaglione fino al 23% prevede un alleggerimento dell’imposta media del 2% rispetto al 2023. Invariate, invece, le trattenute per rendite superiori. Ricordiamo che da quest’anno le 3 nuove fasce sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi che superano 50.000 euro.

Per chi percepisce altri redditi oltre la pensione, però, dovrà comunicarli all’Inps entro novembre per operare gli opportuni conguagli fiscali. Oppure corrispondere la eventuale differenza al fisco nella successiva fase di dichiarazione dei redditi 2024.

Tutti i pensionati potranno quindi vedere da marzo se e quali differenze ci sono con il pagamento del terzo rateo di pensione nella specifica voce relativa alle trattenute dove è riportata la seguente annotazione:

“da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni IRPEF del decreto legislativo 216/2023”.

Ricordiamo, infine, che i conteggi fiscali sono stati effettuati a ritroso a partire dal 1 gennaio 2024 e saranno corrisposti, se dovuti, con gli arretrati di due mesi (gennaio e febbraio.

Riassumendo…

  • La data di pagamento delle pensioni di marzo è venerdì 1.
  • Per chi ritira l’assegno in Posta bisognerà rispettare apposito calendario stilato in ordine alfabetico.
  • Nel cedolino pensione di marzo si possono apprezzare i conguagli fiscali in conseguenza della riforma fiscale 2024.