Come abbiamo già detto in precedenti articoli, la taratura degli apparecchi che rilevano la velocità è fondamentale per la validità della multa: se tali apparecchi, infatti, non hanno una taratura certificata, la multa è nulla anche se la violazione del codice della strada è palese.

Taratura apparecchi per misurare la velocità: ogni quanto?

La sentenza 113 del 2015 della Corte Costituzionale , anche non fornendo troppi dettagli al riguardo, impone un diktat “Tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.

Ma cosa si intende per verifiche periodiche? Luigi Vingiani, segretario nazionale della Confederzione giudici di pace afferma che “Controllo a cadenza almeno annuale. Da quando è entrata in vigore la sentenza, mi saranno capitati almeno un migliaio di ricorsi, quasi tutti sui tutor. Mai visto un prefetto portare la documentazione della taratura. La risposta standard? Che non serve. Sia chiaro, non è che difendiamo i cittadini scorretti, noi applichiamo la norma. Se ci dicono che la taratura non è necessaria o non ce la portano, il ricorso dev’essere accolto”.

Nessuno sa quanti sono i ricorsi contro tutor, autovelox e strumenti per misurare la velocità anche se per i primi sei mesi dello scorso anno i nuovi casi erano più di 80mila anche se la sentenza in questione è di fine aprile, data che fa supporre un aumento dei ricorsi dopo di essa.

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