In questi giorni si sta tanto parlando delle modifiche che presto saranno sicuramente appartate al reddito di cittadinanza. Come ormai sappiamo, la coalizione di centro destra ha vinto le ultime elezioni nazionali, con Fratelli d’Italia primo partito. Un centro destra da sempre critico nei confronti di questo strumento tanto caro al Movimento 5 stelle.

Le critiche più accese sono quelle che riguardano le cosiddette politiche attive, che non stanno funzionando. Il reddito di cittadinanza, secondo i suoi detrattori, starebbe disincentivando i percettori del sussidio nel trovare o accettare un nuovo lavoro.

Si pensi, ad esempio, al limite di offerte di lavoro congrue rifiutabili, che è passato da 3 a 2, o l’introduzione della cosiddetta norma “spazza divani”. Strumenti che, a quanto pare, non starebbero funzionando a dovere. Per quale motivo, vi starete chiedendo? Per l’ex premier Giuseppe Conte si potrebbe trattare di un “boicottaggio delle regioni”. Vediamo meglio cosa sta succedendo.

Reddito di cittadinanza e l’escamotage della sospensione

Diverse volte in questi anni vi abbiamo segnalato diverse testimonianze di percettori di reddito di cittadinanza che preferiscono rifiutare delle offerte di lavoro per mantenere il beneficio.

In Campania, ad esempio, i posti di lavoro ricercati negli ultimi 18 mesi hanno creato zero assunzioni tra i percettori del sussidio.

Ricordiamo che il limite del 2021 di tre offerte congrue rifiutabili è stato portato a due con l’ultima Manovra. Ma come è possibile allora continuare ad assistere a questo fenomeno? A quanto pare, oltre al fatto che i percettori di reddito di cittadinanza che accettano di sostenere i colloqui sono davvero pochi, quasi sempre la proposta di lavoro non viene formalizzata. Se il colloquio si interrompe non sarà possibile registrare il rifiuto. Insomma, un escamotage che permette di aggirare il vincolo delle due offerte di lavoro rifiutabili senza alcuna conseguenza.

Ma come è possibile? L’ex premier Giuseppe Conte, tra i padri di questa misura, sembrerebbe avere le idee abbastanza chiare in merito a questa vicenda.

Nel corso di un’intervista rilasciata a Porta a Porta, lo stesso ha parlato di “boicottaggio da parte delle regioni”. Quest’ultime, ha spiegato Conte, devono occuparsi di attuare l’iter necessario per far incontrare la domanda e offerta di lavoro.

Conte ha poi spiegato che non è chiaro se dietro a queste criticità ci sia un intento politico o altri problemi di tipo strutturale.

Ad ogni modo, gli strumenti per togliere il reddito di cittadinanza fin da subito a chi non ne ha diritto ci sono già, e non serve alcuna nuova modifica normativa. Basterebbe applicare quanto già stabilito.