Più apprendistato e stabilizzazioni. Nel quinquennio 2015-2019 c’è stato un maggiore ricorso ai contratti a causa mista (53,7%) e agli incentivi a tempo indeterminato (34,7%).

E’ quanto emerge dall’osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro dell’Inps. Nel corso dell’ultimo anno c’è stata una diminuzione del numero medio di lavoratori che hanno beneficiato di interventi occupazionali.

In crescita l’apprendistato

Crescono nel corso del 2019 i contratti di apprendistato e anche il numero delle stabilizzazioni di apprendisti. Si rileva anche un forte aumento del numero medio di lavoratori che hanno beneficiato dell’esonero strutturale giovani con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Da 76.650 nel 2018 a 189.913 nel 2019, mentre diminuisce il numero medio di giovani assunti con il programma “Garanzia Giovani”, che passano dai 37.146 del 2018 a 35.613 del 2019.

Aumentano i lavoratori beneficiari delle altre misure. Sgravio per i lavoratori svantaggiati delle cooperative sociali, incentivo per l’assunzione di lavoratori percettori di Naspi , e di lavoratori ultracinquantenni , e donne a tempo determinato.

Apprendistato e occupazione

Sono confermate anche per i 2019 le misure per l’incentivazione dell’occupazione nel mezzogiorno con l’istituzione dell’incentivo “Occupazione Sviluppo Sud” per le assunzioni nelle Regioni meno sviluppate o in transizione. Si conferma la predominanza degli uomini nei beneficiari di quasi tutte le tipologie di intervento, con l’eccezione di quelle previste per ultracinquantenni e donne e di quelle per le assunzioni di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa.

La fascia di età più rappresentata nei contratti di apprendistato è quella tra i 20 e i 24 anni, con un maggior numero di stabilizzazioni nella fascia 25 – 29 anni.

A livello territoriale, contratti di apprendistato (57%) e stabilizzazione (62%) sono maggiormente presenti nel Nord del Paese. Gli incentivi all’occupazione a tempo indeterminato sono maggiormente concentrati al Nord (48%) e al Sud (26%), in quest’ultimo caso per via delle assunzioni incentivate nel mezzogiorno.

Meno Naspi nel corso del 2019

Nel 2019 sono stati erogati 1.848.

631 trattamenti di Naspi, con un decremento complessivo pari a -0,2% rispetto al 2018 (-1,1% per gli uomini e +0,7% per le donne). La classe di età più interessata è quella tra i 30 e i 39 anni (26%). Il maggior numero di trattamenti Naspi è al Nord (42%), mentre nel Sud e nelle Isole si registra il 39% dei trattamenti.

Per quanto riguarda la durata, nel 16% dei casi la durata teorica è maggiore o uguale a 21 mesi, mentre nel 34% dei casi è maggiore o uguale a 12 mesi. Diminuiscono del -1,5% anche i trattamenti di disoccupazione agricola, la cui classe modale è quella dai 55 anni in poi (21%). Il 70% si concentra al Sud e Isole.

Cala anche il ricorso alla mobilità

Nel 2019 i beneficiari di indennità di mobilità sono stati 7.688, con un decremento del -53% rispetto al 2018, trend riscontrato in tutte le aree territoriali, e in misura lievemente minore al Centro (-40,2%). Più consistente la presenza maschile (5.780 beneficiari) rispetto a quella femminile (1.908). L’80% dei beneficiari risulta avere più di 49 anni.

I lavoratori socialmente utili (4.012 nel 2019) diminuiscono del 14,8% rispetto al 2018. Il Sud, con il 92,2% è l’area con la maggiore presenza. Centro e Isole registrano rispettivamente il 7,2% e lo 0,6%, mentre il fenomeno è completamente assente al Nord.