Nuovi sgravi contributivi per gli apprendisti a partire dal 2020. Lo prevede la legge di bilancio appena approvata dal Senato e che consente alle aziende che hanno fino a 9 dipendenti di stipulare contratti di apprendistato di primo livello per giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni di età.

La misura, legata a sgravi contributivi per gli apprendisti, non è nuova dato che era già stata attuata dal 2012 al 2016 a favore delle aziende che stipulavano contratti di apprendistato di primo livello e che occupavano fino a 9 lavoratori.

Ora, però, viene riproposta per stimolare l’occupazione giovanile che nel nostro Paese è diventata una problematica rilevante.

Sgravi contributivi al 100% per tre anni

In cosa consiste la novità? Le aziende che assumeranno giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni avranno diritto a sgravi contributivi pari al 100% per tre anni per ciascun lavoratore apprendista. Il beneficio è previsto per i contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e per il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore. Al termine dei tre anni, come previsto dalla legge, l’aliquota contributiva resterà confermata al 10%.

CNA: importante segnale per l’occupazione

L’obiettivo primario dello sgravio dei contributi Inps è quello di favorire l’occupazione giovanile. Il CNA applaude all’emendamento perché la misura va a promuovere il lavoro giovanile nelle micro imprese e nel mondo dell’artigianato, un tessuto produttivo che necessita di maggiore sostegno e valorizzazione. Con questa misura inoltre queste piccole realtà produttive saranno sicuramente più facilitate nel formare e quindi trovare la manodopera necessaria, stante la difficoltà di reperire lavoratori qualificati. “È stato compreso quanto Confartigianato sollecita da sempre per favorire l’occupazione dei giovani – commenta Marco Valenti segretario di Confartigianato Forlì – valorizzando la capacità formativa delle imprese e puntando sull’apprendistato come strumento di ingresso qualificato nel mercato del lavoro.

Il provvedimento, richiesto dalla Confederazione, reintroduce per il 2020 lo sgravio contributivo totale, per i primi tre anni di contratto, per le assunzioni in apprendistato di primo livello effettuate da imprese fino a 9 dipendenti“.

Gli apprendisti più richiesti

Ma quali sono le figure professionali più richieste oggi dai datori di lavoro e, in particolare, dalle Pmi?  A scarseggiare sul mercato del lavoro – rivela uno studio della CNA – sono soprattutto le professionalità dell’ambito digitale necessarie anche per le mansioni più tradizionali: sono, infatti, richieste da quasi il 60% delle imprese. E’ quindi il settore informatico e tecnologico quello dove c’è maggiore richiesta di lavoro, seguito da quello tecnico-scientifico e meccanico che le aziende, anche di grandi dimensioni, faticano a reperire sul mercato. Una domanda che non è però uniforme in tutto il Paese, ma varia da luogo a luogo, laddove c’è maggiore concentrazione di aziende piccole e medie. A livello regionale, la situazione più critica per assumere giovani under 30 si registra in Friuli-Venezia Giulia con il 37,1% dei posti di lavoro di difficile reperimento, Trentino-Alto Adige (34,2%), Umbria (31,6%), Veneto (31,6%) e Emilia-Romagna (30,5%). Per Confartigianato “la ripresa dell’occupazione giovanile passa per l’apprendistato, che si conferma il contratto a causa mista più adatto a soddisfare le esigenze formative dell’artigianato e delle piccole imprese preparando i giovani a entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale.“