A settembre verranno riaperte le scuole e già sorgono molti problemi di carattere pratico.

Se un alunno risulta positivo al coronavirus, come è ovvio, verrà sottoposto al periodo di quarantena insieme a tutte le persone con cui è venuto in contatto.

Come potranno i genitori occuparsi dei propri figli se lavorano?

A questo interrogativo ha risposto Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che, in una recente intervista la “Sole24ore”, ha spiegato come il Governo intende trovare una soluzione al problema.

Misure in scadenza

Alcune delle più importanti misure finora adottate dal governo per contrastare i disagi dovuti alle politiche di contenimento dell’emergenza sanitaria del coronavirus stanno per terminare. In particolare:

  • I congedi straordinari Covid finiscono il 31 agosto;
  • Il bonus baby sitter, allo stesso modo, termina il 31 agosto;
  • Il diritto allo smart working per chi ha figli fino a 14 anni termina il 14 settembre.

Ecco che vi è la necessità di introdurre nuove misure o prolungare quelle già poste in essere dal Governo allo scopo di dare una soluzione al problema sopra citato.

Congedi parentali ma niente bonus Babysitter

È chiaro che se per malattia o quarantena un bambino deve stare a casa – spiega al Sole 24 Ore Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia, “è necessario provvedere alla sua custodia reintroducendo strumenti come congedi straordinari retribuiti e diritto allo smart working”.

Sembrerebbe invece esclusa la proroga del bonus babysitter: Nello scenario di un sospetto contagio, spiega la ministra “il babysitting è difficilmente praticabile e dovrebbe essere evitato da parte dei nonni”.

La fascia più anziana della popolazione, commenta la Bonetti, va protetta il più possibile dal rischio contagio”.

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