È vero che il governo sta per varare probabilmente la più profonda sanatoria delle cartelle esattoriali degli ultimi anni. Nulla a che vedere con la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali fino al 2010 di qualche anno fa. E nulla a che vedere anche con i provvedimenti di rottamazione 1, 2 e 3 degli ultimi governi, nonché dell’ultimo saldo e stralcio. Il nuovo governo va ben oltre, arrivando alle cartelle esattoriali fino al 2015. E, forse, a prescindere dal loro importo. Ma è proprio su questo aspetto che bisogna fare chiarezza, perché siccome saranno molti i debiti cancellati, rischiano di essere molti pure quelli che rimarranno sul groppone dei contribuenti italiani.

“Buonasera, ho sentito parlare di sanatoria e di possibili condoni e rateizzazioni delle cartelle esattoriali, sia inferiori a 1.000 euro che di importo superiore. Ciò che non ho capito, dato che si parla di pace fiscale, è il fatto che mi dicono che non potrò sanare tutta la mia situazione debitoria, ma solo una parte. Che pace fiscale è allora? Premetto che da quando ho comprato l’auto nel 2011 non ho mai pagato il bollo auto. E per questo ho già ricevuto numerose lettere dall’Agenzia delle Entrate riscossione, o prima ancora da Equitalia. E adesso mi sono arrivate due lettere da parte della mia Regione che mi sollecitano il pagamento degli ultimi tre anni. Inoltre ho 1.300 euro di Irpef da versare per l’anno d’imposta 2014, che non ho mai provveduto a sanare dopo la mia dichiarazione dei redditi con il modello unico del 2015. Per di più mi trovo con alcune rate della tassa sui rifiuti ancora da versare e relative agli anni dal 2014 al 2017. Cosa mi verrà cancellato effettivamente?”

La nuova cancellazione delle cartelle esattoriali, quali e quante?

Già il fatto che verrà imposto il limite del 2015 ai ruoli cancellabili o che rientreranno nella prossima sanatoria, lascia diverse partite di debito degli italiani fuori dalle agevolazioni.
In effetti la sanatoria, anche se assolutamente appetibile, appare immediatamente alquanto limitata. Va sottolineato il fatto che per diventare cartella un debito nei confronti di un ente pubblico, che sia un ente locale piuttosto che l’Agenzia delle Entrate per esempio, ha bisogno di due o tre anni per diventare cartella esattoriale vera e propria. Prima l’incasso viene tentato dallo stesso ente a cui una tassa, un tributo o una imposta è indirizzato. Solo dopo lo stesso ente cede le operazioni di incasso all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Per fugare qualsiasi dubbio, compreso quello del nostro lettore, va detto che sono le cartelle che vanno nella nuova come nelle vecchie sanatorie. Non ci vanno i debiti che non sono ancora diventati cartelle esattoriali. Per questo, un bollo auto del 2014 o del 2013 probabilmente è ancora nelle mani della Regione a cui il pagamento era dovuto. Non essendo ancora cartella, anche se si tratta a tutti gli effetti di un debito antecedente il 2015, non potrà godere dei vantaggi di questa ennesima definizione agevolata. Il debito continuerà a dover essere pagato come in precedenza.

Niente da fare per le cartelle post 2015

Lo stesso ragionamento può essere fatto per quanto concerne la Tari, l’IMU, il canone RAI. Cancellate potranno essere solo quelle relative alle annualità precedenti il 2015 se sotto i 1.000 euro. E lo stesso per i debiti di importo superiore che potrebbero essere agevolati con sconti e rateizzazioni. Infatti il 2015 sarà il limite anche per le cartelle che rientreranno nei provvedimenti di sconto e quindi quelle di importo più elevato. Parliamo di quelle cartelle su cui probabilmente verrà cancellato il 50% del debito e sulle quali verranno offerte rateizzazioni dai 5 ai 10 anni. Anche se la chiamano pace fiscale quindi non sarà del tutto neutra da controindicazioni.
Una cosa sempre più probabile e dimostrata da ciò che si sta verificando in questi giorni con l’invio di massicce cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate riscossione. In sostanza ci saranno contribuenti che riusciranno a cancellare tutti i debiti più vecchi, cioè quelli di molti anni prima del 2015 che sono già diventati cartella. Ma altri potrebbero restarne esclusi se i loro debiti sono più recenti.

Quali sono i debiti che potranno essere cancellati e quali no

Entrando nello specifico dei debiti di varia natura, è inevitabile sottolineare come sia praticamente impossibile per i contribuenti che venga offerta la possibilità di sanare posizioni relative al bollo auto, al Canone RAI, all’IMU, alla Tari e così via, tanto per restare nei debiti di importo spesso sotto i mille euro. Ma lo stesso accadrà con le cartelle o i debiti di importo più alto come possono essere le omissioni dei contributi previdenziali o dell’Irpef. Soprattutto se verificatisi dal 2013 a oggi. Una sanatoria monca quindi, che non permetterà, come inizialmente sembrava, ai contribuenti indebitati di fare davvero la pace con il fisco italiano.