Il sistema Spid, così come è stato concepito, è adatto all’utilizzo da parte della persona che agisce in proprio. Ma come faranno gli intermediari, che operano per conto dei clienti, a gestire le trasmissioni di atti e dichiarazioni?

Il problema non è di poco conto, soprattutto se si pensa che dal 28 febbraio 2021 il sistema Spid andrà a sostituire tutti gli altri metodi di autentificazione per l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione, compresi quelli dell’Agenzia delle Entrate.

Per questo motivo l’Associazione Nazionale Commercialisti ha scritto al Ministro Gualtieri.

Nella missiva viene rappresentata l’impossibilità per gli intermediari di poter operare per i propri clienti utilizzando lo SPID.

Le criticità dello Spid

Come potrà essere gestito il tutto se per ogni accesso si dovrà richiedere una diversa autorizzazione al soggetto contribuente per poter operare per suo conto?

Questo, in breve, è l’interrogativo che Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione nazionale commercialisti (Anc), pone al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri.

In effetti, non giriamoci intorno, presto sarà impossibile per gli intermediari operare per conto dei propri clienti con questo nuovo sistema.

I codici di accesso, lo ricordiamo, appaiono di volta in volta sullo smartphone del soggetto interessato.

Per questo motivo, in attesa di una soluzione definitiva, si chiede di poter continuare ad operare tramite il consueto sistema Entratel.

Il concreto rischio è che si verifichi un blocco generalizzato dell’operatività degli intermediari e pertanto del regolare invio di atti e dichiarazioni, a scapito dei cittadini ma anche dell’Amministrazione.

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