Il Decreto Sostegni, fra le tante misure di contrasto all’emergenza sanitaria del coronavirus, aveva disposto anche l’esonero dal canone Rai speciale per l’anno 2021.
L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 6 del 25 gennaio 2022, ha istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta pari al 100 per cento dell’eventuale canone già pagato. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Canone Rai speciale, cos’è e chi deve pagarlo

Il canone rai speciale riguarda solamente coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto.

Ecco a chi spetta il rimborso

Il Decreto Sostegni ha previsto per l’anno 2021 l’esonerate dal versamento del canone rai speciale “per le strutture ricettive, di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del Terzo settore”.
Il comma 6, articolo 6, dello stesso decreto aveva previsto, tra l’altro, il riconoscimento di “un credito d’imposta pari al 100 per cento del costo del canone eventualmente già versato.
Tanto premesso, per consentire ai beneficiari l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta in argomento tramite il modello F24, è istituito il seguente codice tributo:

  • 6958” denominato “CREDITO D’IMPOSTA CANONE SPECIALE RAI – art. 6, c. 6, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41”.

Il codice tributo deve essere esposto nella sezione “Erario” del Modello F24, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”. Nel campo “anno di riferimento” deve essere indicato il valore “2021”.
Ciascun beneficiario può visualizzare il credito d’imposta fruibile tramite il proprio cassetto fiscale, accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

 

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