Come ormai sappiamo, il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), a eliminarlo il canone rai dalle bollette elettriche. Questo perché la tassa sulla tv pubblica rappresenta un vero onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica. Dunque, come sarà pagato dal prossimo anno?

Purtroppo, il legislatore non ha ancora chiarito quest’aspetto. In tal senso, in questi giorni si stanno facendo delle ipotesi e vagliando alcuni rumors.

Già in passato, abbiamo parlato di alcuni possibili modelli: come quello inglese, dove la riscossione spetta a delle società di ricupero credito; quello francese, con una tassa aggiuntiva sulla casa (una sorta di patrimoniale) o ancora attraverso il 730.

Ad ogni modo, in questi giorni, si fanno più insistenti le voci su un altro possibile modello da seguire, ossia quello israeliano. Con quest’ultimo, la tassa sulla tv va a sommarsi a quella sull’auto. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Storia del Canone Rai in bolletta

Il canone Rai in bolletta è stato voluto dall’ex Premier Matteo Renzi nel lontano 2016, allo scopo di combatterne l’alta evasione.

Questa soluzione ha dato i suoi frutti fin da subito. Sempre più soggetti, adesso, sono costretti a pagarlo, con enormi vantaggi per tutti. Ricordiamo che con questa soluzione è stato possibile anche diminuire sensibilmente il suo importo.

Il canone rai, infatti, ad oggi è pari a 90 euro l’anno e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, da gennaio a ottobre, contro i 113 euro che dovevano essere pagati prima del 2016.

Modello israeliano: la tassa sulla tv si somma a quella dell‘auto

Come e già detto in apertura, non è ancora stato chiarito come il canone rai dovrà essere pagato a partire dal prossimo anno.

L’ipotesi più accreditata è quella di inserirlo in dichiarazione dei redditi, ma in questi giorni si sta tanto parlando anche del modello israeliano, dove il canone va a sommarsi all’imposta sull’auto. Ovviamente, allo stato attuale, si tratta di una semplice indiscrezione, non confermata da nessuna voce istituzionale. La stessa, ad ogni modo, non può essere scartata. Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.