Tra le agevolazioni fiscali sulla casa, c’è anche un bonus sicurezza che spesso passa in secondo piano.

La misura, in realtà, rientra nell’ambito del bonus ristrutturazione e consiste, dunque, in uno sconto pari al 50% delle spese sostenute.

Generalmente si parla di bonus sicurezza in quanto riguarda, appunto, le spese sostenute per la sicurezza della casa, e quindi per l’acquisto, ad esempio, di porte blindate, vetri antisfondamento, casseforti al muro ecc. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus sicurezza, cos’è?

Il bonus sicurezza, come già detto in apertura, rientra nell’ambito del bonus ristrutturazione e consiste in uno sconto pari al 50% per delle sostenute per la sicurezza della casa, entro un massimo di 96.000 euro.

L’agevolazione, salvo proroghe, è valida fino al 31 dicembre 2021; dal 2022, la detrazione scenderà al 36%, entro un massimo di 48.000 euro.

Il bonus spetta sia ai proprietari dell’immobile nel quale saranno installati i sistemi di sicurezza, sia ai titolari di diritti reali o personali di godimento

In generale, rientrano tra le spese agevolabili tutte quelle sostenute per l’adozione di misure volte a prevenire il rischio di atti illeciti, dai furti alle aggressioni.

Nella guida messa a disposizione dall’Agenzia delle entrate è presente l’elenco dettagliato delle spese agevolabili.

Come per tutte le spese che rientrano nell’ambito del bonus ristrutturazione, per poter usufruire del bonus sicurezza è necessario che le stesse siano sostenute tramite bonifico parlante.

Come utilizzare il credito

Il bonus sicurezza può essere utilizzato in dichiarazione dei redditi come qualsiasi altro bonus sulla casa. Dunque, esso dovrà essere ripartito in quote di pari importo nei dieci anni a partire da quello in cui è stata sostenuta la spesa.

Anche in questo caso, in alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi, è possibile beneficiare dello sconto diretto in fattura o della cessione del credito.

 

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