I sindacati sono stati convocati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, giorno 3 febbraio 2020, per discutere dei nuovi provvedimenti inseriti nella nuova Legge di Bilancio inerenti al cosiddetto “Bonus Merito Docenti”.

Provvedimenti che hanno suscitato un certo malcontento tra tutti i docenti, ma per quale motivo?

Bonus merito e contrattazione integrativa

A partire da quest’anno, il Bonus Merito Docenti subisce qualche ripensamento.

Ai sensi Art. 1 comma 249 della legge n. 160 del 27.12.2019, il fondo istituito per il miglioramento dell’offerta formativa delle singole scuole e per la valorizzazione del personale docente dovrà essere utilizzato “dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico senza ulteriore vincolo di destinazione”.

Ciò, in altre parole, significa che il bonus docenti potrà essere utilizzato per ricompensare il maggior impegno non soltanto del corpo docente, ma anche del personale ATA.

In questo modo, sostanzialmente, il fondo di 200 milioni stanziato per il Bonus Merito Docenti 2020, da quest’anno, dovrà essere distribuito tra un numero di dipendenti di circa milione e 200 mila.

Il confronto coi sindacati

Per quanto sopra detto e “al fine di dare indicazioni coordinate alle istituzioni scolastiche per una corretta gestione di disposizioni che intervengono ad anno scolastico avviato, con particolare attenzione alle contrattazioni che in molti casi non sono ancora concluse, ferma restando l’autonomia di decisione delle parti negoziali (RSU e DS)” le principali sigle sindacali hanno chiesto e ottenuto un incontro al Miur che si terrà giorno 3 febbraio.

In ogni caso, staremo a seguire gli sviluppi della vicenda.

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