Una manovra fiscale che tenga conto non solo delle imprese e dei lavoratori ma anche delle famiglie: così il Governo ha deciso di muoversi per andare incontro a chi, sopratutto dopo l’emergenza Covid, si trova oggi in difficoltà. Con questo obiettivo, quindi, l’Esecutivo sta pensando di introdurre con la prossima finanziaria il bonus figli, ovvero un assegno unico pari a 200 euro destinato alle famiglie che vada a sostituire le attuali detrazioni fiscali.

Un assegno unico da 200 euro destinato alle famiglie: arriva il bonus figli

Da diverso tempo, in realtà, si parla del cosiddetto bonus figli.

Lo scorso luglio, però, si era detto che l’assegno unico destinato alle famiglie sarebbe stato pari – probabilmente – a 250 euro (ne avevamo parlato qui). Adesso che il Governo si è messo a lavoro sulla Manovra 2020, tuttavia, tenendo conto anche delle possibili novità che potrebbero arrivare con la Riforma Fiscale annunciata da Conte e Gualtieri, l’importo di cui si era parlato a metà estate parrebbe essere destinato a scendere.

Fino ad ora, però, sul tavolo delle proposte ci sono solo ipotesi, niente di ufficiale quindi. Dalle ultime indiscrezioni riportate da Il Messaggero, comunque, il bonus figli sembrerebbe confermato (anche se in maniera ridotta).

L’intervento è stato programmato in vista anche di una prossima riforma IRPEF. L’introduzione del bonus figli, difatti, sarebbe finanziata in parte con la cancellazione delle attuali detrazioni per carichi familiari.

Bonus figli: cos’è e come funziona l’assegno unico familiare da 200 euro

Col fine di semplificare l’attuale sistema impositivo/fiscale, non solo mantenendo gli attuali benefici ma potenziando anche gli aiuti alle famiglie con reddito medio-basso, l’introduzione dell’assegno unico da 200 euro punta a raggiungere tutti i genitori con figli a carico.

L’assegno unico di 200 euro, quindi, non è altro che un bonus destinato alle famiglie. Non sono stati ancora definiti criteri, modalità e requisiti di riconoscimento, ma è molto probabile che per l’erogazione dell’importo si terrà conto del reddito ISEE del nucleo familiare.

Non è chiaro se sarà stabilito un limite reddituale massimo oltre il quale il bonus figli non sarà riconosciuto o se, al contrario, si punta all’introduzione di un bonus che non sia fisso ma sia scalare rispetto all’ISEE, e quindi con un importo che diminuisce al crescere del reddito e viceversa, in modo tale che chi può contare su entrate minori percepisca di più rispetto a chi sta economicamente meglio.

Per avere informazioni certe al riguardo, però, non ci resta che aspettare la manovra o, quanto meno, le prime pubblicazioni delle bozze del testo che poi diventerà legge.