Danno diritto al credito d’imposta sanificazione degli ambienti di lavoro di cui al decreto Rilancio (art. 125) anche le spese sostenute per la manutenzione dei condizionatori (impianti di condizionamento) ma solo se diverse da quelle di manutenzione ordinaria (pulizia/sostituzione filtri stagionale).

È l’importante chiarimento dato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 25/E del 2020 contenete risposta a nuovi quesiti riguardanti le misure contenute nel predetto decreto Rilancio.

Pulizia del condizionatore: quando spetta il credito d’imposta sanificazione

Secondo l’Amministrazione finanziaria, in linea generali, la pulizia ordinaria degli impianti di condizionamento (condizionatori) presenti negli ambienti di lavoro non rientra tra quelle di “sanificazione”, così come qualificate dalla Circolare n.

20/E del 10 luglio 2020 e, pertanto, non danno diritto al relativo credito d’imposta. Quindi, non danno ad esempio diritto al credito d’imposta sanificazione le spese sostenute per la sostituzione o pulizia stagionale del filtro dell’aria.

Per contro, spetta il credito d’imposta a fronte di quelle spese indirizzate ad aumentare la capacità filtrante del ricircolo d’aria attraverso, ad esempio, la sostituzione dei filtri esistenti con filtri di classe superiore.

Ciò, in quanto, sempre a fronte dell’emergenza Covid-19 e con l’intento di non favorire il propagarsi del virus, è stato stabilito a livello normativo l’obbligo “di escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria, il rafforzamento ulteriore delle misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, la sostituzione, se tecnicamente possibile, dei filtri esistenti con filtri di classe superiore, la garanzia dello svolgimento della pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati”.

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