L’Art Bonus o Bonus Arte, sostanzialmente, è un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.

Il credito d’imposta spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali effettuate e deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.

Sul sito “Artbonus.gov.it” è possibile vedere e scegliere gli interventi che è possibile sostenere e il numero di “mecenati” che hanno contribuito a rendere l’Italia più bella.

Art Bonus: limiti all’incentivo

Il bonus, come già detto, è pari al 65% delle erogazioni liberali effettuate, ma, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2016, sono previsti dei limiti massimi differenziati di spettanza del credito d’imposta:

  • Per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile;
  • Per i soggetti titolari di reddito d’impresa ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.

Come e a chi effettuare l’erogazione liberale?

Per chiunque voglia effettuare una erogazione liberale e, allo stesso tempo, voglia beneficiare del Bonus Arte a sostegno della cultura può individuare l’intervento da sostenere direttamente sulla pagina web del governo dedicata all’Art Bonus, contattare il beneficiario e concordare con lui i dettagli dell’erogazione.

In un secondo momento, è possibile effettuare la donazione secondo le modalità previste, avendo cura di conservare la ricevuta di pagamento con l’evidenza della causale “Art bonus – Ente Beneficiario – Oggetto dell’erogazione”.

La lista degli interventi è molto vasta e in continuo aggiornamento.

Solo in questi primi mesi del 2020, i mecenati dichiarati ammontano a ben 105 soggetti; più di 14.580 dal 2014, anno in cui è entrato in vigore il Bonus Arte.

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