Come ormai sappiamo, a breve sarà erogato un bonus da 200 euro a favore dei cittadini con reddito basso. Il contributo è stato istituito dal governo per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa dell’aumento dei prezzi e dell’energia elettrica causati, soprattutto, dal conflitto tra Russia e Ucraina.

Il bonus 200 euro sarà pagato alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori autonomi;
  • pensionati;
  • disoccupati;
  • lavoratori stagionali;
  • lavoratori domestici (colf e badanti);
  • percettori di reddito di cittadinanza.

In sostanza, il bonus 200 euro spetta ad una ampissima platea di beneficiari.

Il più importante vincolo d’accesso al contributo è, dunque, quello reddituale. Il bonus, infatti, non potrà essere richiesto dai soggetti con un reddito superiore a 35 mila euro. A tal fine, rilevano tutte le somme percepite dal cittadino, ma con alcune eccezioni. Vediamo meglio di cosa si tratta. 

Bonus 200 euro, cos’è e a chi spetta?

Il nuovo bonus 200 euro è stato istituito al fine di sostenere i cittadini a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia.

Il bonus, sostanzialmente, spetta ai lavoratori, pensionati e disoccupati che percepiscono un reddito inferiore a 35 mila euro. Secondo le stime del governo, ne beneficeranno circa 31,5 milioni di italiani e sarà finanziato per intero (circa 6 miliardi di euro) attraverso l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che passa dal 10 al 25 per cento.

Come si calcolano i 35 mila euro

Come già detto, il bonus 200 euro spetta ai cittadini con reddito inferiore a 35 mila euro.

Non sarà preso in considerazione l’Isee, in quanto riguarda la situazione economica e patrimoniale di un intero nucleo familiare; il bonus 200 euro, invece, il è una misura rivolta alla singola persona.

Ai fini del calcolo della soglia reddituale, sono rilevanti tutte le somme percepite ad eccezione di quelle derivanti da:

  • rendita casa di abitazione e relative pertinenze;
  • TFR;
  • emolumenti arretrati sottoposti a tassazione separata;
  • ANF, assegni familiari e assegno unico universale;
  • assegni di guerra;
  • indennizzi da vaccinazione o trasfusione;
  • indennità di accompagnamento.

Ricordiamo che il contributo sarà erogato automaticamente ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.

Per lavoratori autonomi, il meccanismo di fruizione dello stesso sarà stabilito con un decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Aiuti. Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.