Il bonus 200 euro previsto dal decreto Aiuti porta un sospiro di sollievo un po’ a tutti. O meglio quasi a tutti. C’è una categoria che non sorride. Sono gli inoccupati.

Bisogna infatti bene distinguere questi ultimi dai “disoccupati”, ammessi, invece, al beneficio.

In attesa di conoscere il testo ufficiale del decreto Aiuti (che ha introdotto il bonus) e di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta, ricordiamo che, dalle anticipazioni del testo in bozza e da quanto dichiarati dal governo, saranno ammessi al bonus 200 euro:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • disoccupati (percettori di NASPI)
  • percettori di reddito di cittadinanza
  • lavoratori autonomi
  • colf e badanti.

Modalità di pagamento ad hoc

Il beneficio è una “tantum”.

Quindi, sarà erogato in unica soluzione e le modalità saranno diverse a seconda della categoria. Ad esempio, i dipendenti lo riceveranno sulla busta paga; i pensionati sul cedolino pensione; i disoccupati e i percettori di reddito di cittadinanza lo riceveranno direttamente dall’INPS insieme alla prestazione erogata.

Per i lavoratori autonomi, invece, sarà un provvedimento futuro a definire il tutto.

Altresì, bisogna ricordare che per avere il bonus è necessario che il reddito 2022 risulti non superiore a 35.000 euro.

Il bonus 200 euro negato agli inoccupati

Tra i soggetti ammessi, dunque, rientrano anche i disoccupati percettori di NASPI o Dis-Coll.

Salvo cambi di scenario, invece, ne restano esclusi gli inoccupati. Una vera beffa per coloro che sono in cerca, per la prima volta, di lavoro e che non riescono a trovare un impiego.

C’è infatti distinzione tra disoccupati e inoccupati. In dettaglio:

  • è disoccupato colui che aveva un impiego lavorativo e poi non lo ha più (perché ad esempio è stato licenziato, si è dimesso, ecc.)
  • inoccupato, invece, è colui che non ha mai lavorato e che è in cerca del suo primo impiego lavorativo.

Dunque, un bonus 200 euro che non spetta a tutti i disoccupati.

Oggi, si sa è difficile trovare impiego e oltre questo danno anche la beffa di non poter contare su un bonus che, di questi tempi, farebbe comodo a tutti visto il caro prezzi con cui bisogna fare quotidianamente i conti.