Non sarebbe corretto parlare di una vera e propria patrimoniale sul conto corrente da parte delle banche, ma un prelievo forzoso dei risparmi dei correntisi, in effetti, è evidente a tutti.
Stiamo parlando dei costi dei conti correnti e dei costi legati ai depositi di liquidità.
Negli ultimi tempi, infatti, tali costi stanno aumentando notevolmente, e la colpa non è delle singole banche ma delle politiche adottate negli ultimi anni dalla BCE. Vi spieghiamo tutto in breve.

Imposta di bollo conto corrente? È niente rispetto a un’altra patrimoniale occulta

Innanzitutto, cominciamo col dire che in realtà la patrimoniale sul conto corrente esiste da sempre e non è certo una novità.

Stiamo parlando della cosiddetta imposta di bollo sul conto corrente e dell’imposta di bollo sul conto deposito. Imposte direttamente addebitate dalla banca ai propri clienti.
L’imposta di bollo, ad ogni modo, non è niente se paragonata ad un altro prelievo forzoso subito da tutti i correntisti e che negli ultimi anni sta aumentando sempre di più.
Stiamo parlando del costante aumento delle commissioni bancarie per la tenuta del conto corrente o per le altre operazioni effettuate.

Banche: perché aumentano i costi conto corrente?

Il motivo degli aumenti dei costi sul conto corrente è da ricercare nelle politiche economiche che la BCE sta adottando negli ultimi anni, in particolare quella dei tassi negativi.
Le singole banche, sostanzialmente, stanno addebitando sui propri clienti i costi finanziari dei tassi negativi che devono riconoscere per le somme depositate presso la Banca Centrale Europea.
Insomma, non possiamo di certo parlare di una vera e propria imposta patrimoniale, ma poco ci manca. In effetti, l’aumento dei costi bancari è voluto da un’istituzione europea: la Banca Centrale appunto.

Commissioni bancarie sempre più alte, boom negli ultimi mesi

Ma quanto sono aumentati questi costi bancari?
Secondo una recente indagine di Bankitalia, il costo medio dei conti correnti nel 2020 è cresciuto di circa 88,5 euro rispetto all’anno precedente.

Tale aumento è ascrivibile al canone annuo, ai bonifici, ai prelievi allo sportello e agli assegni.
Infine, secondo un’altra indagine condotta da Altroconsumo per L’Economia, negli ultimi 2 mesi, dal 3 febbraio al 22 aprile, sono salite le spese dei conti delle banche online fino al +48%.
Insomma, un aumento “monstre”, soprattutto se comparato, ad esempio, al costo della “patrimoniale” dell’imposta di bollo sul conto corrente, pari soltanto a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche.

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