Come cambia il mondo del lavoro e dello sfruttamento in Italia: così si può riassumere il XXIII Rapporto sulle retribuzioni in Italia, stilato da OD&M Consulting. Iniziamo immediatamente con un dato, perché a volte i numeri contano più di mille parole: lo stipendio più alto in Italia è quello del ‘direttore commerciale’ di un’azienda che riesce a portarsi a casa la cifra di 125mila euro circa all’anno; lo stipendio più basso, invece, è quello dell’operaio elettricista che, nella medesima azienda, porta a casa circa 23mila euro all’anno.

Cosa significa? Che un dirigente guadagna 434% in più rispetto a un suo operaio: anche se è tabù richiamare il concetto di ‘lotta di classe’, quello che è chiaro in questi dati è che c’è qualcosa che assolutamente non va nel nostro paese.

Un altro dato che andremo immediatamente ad analizzare è il seguente: tra impiegato e operaio non c’è differenza di stipendio, cioè è avvenuta la proletarizzazione della classe media a tutto vantaggio della classe dirigenziale.

Una vergogna italiana, Voucher addio e compromesso all’italiana? Dal girone infernale al ‘purgatorio’ dei diritti.

Classifica stipendi 2017 in Italia: impiegati e operai sullo stesso piano

Il primo dato, dunque, riguarda il fatto che un dirigente guadagna il 434% in più rispetto a un suo operaio; il secondo dato interessante è che operai e impiegati si trovano al medesimo livello retributivo. L’esempio riportato riguarda un operatore di call center: esso guadagna 23853 euro all’anno (i pochi fortunati a tempo pieno e con contratto ‘regolare’), appena poco in più rispetto al solito operaio elettricista di cui sopra. Il dato è estremamente interessante: riguarda la scomparsa della classe media. Si è parlato negli ultimi anni della scomparsa della classe operaia ed invece ci troviamo dinanzi a una proletarizzazione della classe media e medio-bassa: il gioco a ribasso colpisce soprattutto questa fascia, mentre ad essere premiata nella nostra ‘strana’ nazione sono soltanto i dirigenti, anche se spesso e volentieri ‘dirigono’ male.

Qui I 10 uomini più ricchi al mondo e in Italia – la classifica ufficiale: Donald Trump e Silvio Belusconi, due ‘poveracci’.

Rapporto uomo-donna: la classifica degli stipendi in Italia penalizza (ovviamente) le donne

Un altro elemento di arretratezza del nostro paese riguarda la differenza nelle retribuzioni tra uomo e donna. Si tratta di dati che riguardano la medesima mansione e il medesimo inquadramento: ebbene, le donne guadagnano mediamente di meno in una percentuale davvero notevole che oscilla tra il 9% e il 13%. Interessante anche il dato suddiviso per differenti mansioni: dove la donna guadagna sensibilmente in meno è proprio nei lavori di carattere dirigenziale o di ‘quadro’, quasi a voler ‘punire’ una donna ad avere osato tanto nella scala sociale. Il gap è leggermente inferiore per quanto concerne le mansioni operaie o impiegatizie.

Approfondimento: Inventarsi un lavoro e guadagnare 130mila dollari all’anno: due millennials l’hanno fatto, ecco i loro consigli.

Qualche dato ‘positivo’ per quanto concerna la classifica stipendi Italia 2017

Sempre secondo il rapporto della OD&M Consulting gli stipendi sarebbero aumentati in maniera discretamente consistente tra il 2015 e il 2016: i dirigenti e gli operai sembrano avere avuto un aumento che si attesta intorno all1,1%; gli impiegati intorno al 2,1%, mentre quelli che hanno ricevuto l’aumento maggiore sono i cosiddetti ‘quadri’ (e non stupisce) con il 3,1%.