Il Principe Harry e la moglie Meghan Markle hanno annunciato clamorosamente l’altro ieri la decisione di separarsi dal resto della Royal Family, la Famiglia Reale del Regno Unito. Era nell’aria, ma la notizia ha fatto ugualmente il giro del mondo in pochi minuti ed è stata accolta come uno choc a Buckingham Palace, dove non più tardi di un mese e mezzo fa Sua Maestà la Regina Elisabetta II aveva dovuto affrontare uno scandalo gravissimo e insidioso per la monarchia, quello che ha travolto il figlio prediletto Andrea, uscito letteralmente tritato da un’intervista concessa alla Bbc sui suoi rapporti con il ricco americano Jeffrey Epstein, accusato di molestie anche su minori e morto suicida mesi prima.

Per questa ragione, il principe è stato bannato a vita dal suo ruolo ufficiale: non potrà presenziare mai più a eventi pubblici con il resto della famiglia. A febbraio, ad esempio, il suo 60-esimo compleanno dovrà essere festeggiato a corte come un evento privato.

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Cosa significa che Harry & Meghan divorziano dalla Royal Family? L’espressione in sé è ambigua e persino ridicola, non fosse altro perché una coppia o è Reale o non lo è. Invece, i due hanno lasciato intendere che non accetteranno più gli obblighi di cerimoniale previsti dal loro status e opteranno per trasferirsi per lunghi periodi all’anno nel Nord America. Rumors di palazzo vorrebbero che la meta esatta sarebbe il Canada, membro del Commonwealth e dove già la coppia ha trascorso le ultime settimane in vacanza, lontani dal resto della famiglia nel periodo di Natale.

Harry & Meghan vivranno in autonomia sul piano finanziario rispetto alla “firm” (la “ditta”, com’è nota la Royal Family in qualità di macchina da soldi), ma questa è una mezza bufala propinata dai due, in quanto la coppia sfrutterà per il proprio mantenimento il marchio registrato mesi fa come “Sussex Royal”, essendo i duchi di Sussex per l’appunto.

In pratica, la coppia ha prima fatto transitare le proprie iniziative imprenditoriali attraverso un marchio proprio e successivamente si è sganciata dal resto della Royal Family, come se le sue attività non fossero strettamente legate allo status monarchico. E c’è di più: quando metterà piede sul suolo britannico, vivrà al Frogmore cottage, un edificio ristrutturato da Buckingham Palace a spese dei contribuenti poco tempo fa e appositamente per i due.

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E lo stesso Canada, nel caso in cui i due si trasferissero qui per parte dell’anno, dovrebbe provvedere al mantenimento della loro sicurezza con milioni e milioni di dollari dei contribuenti. Questo accadrebbe anche nel caso in cui il principe scapestrato e la moglie (ex?) attrice decidessero di affidarsi a un servizio di sicurezza privata, perché il loro status imporrà al governo di Ottawa di raccordarsi con la coppia e le sue guardie del corpo. Insomma, i capricci di Harry e Meghan li pagheranno sia i britannici, sia i canadesi. E già questo non va affatto bene.

Ma non è finita. Pensate che sia ipotizzabile che d’ora in avanti, dopo aver emanato un semplice comunicato, i duchi di Sussex si mettano a fare affari come comuni mortali? Che cosa accadrebbe se, ad esempio, avviassero un’iniziativa commerciale? Verrebbero trattati sul mercato con assoluto distacco o verrebbero favoriti in virtù del loro rango? Se fosse la seconda, la Famiglia Reale verrebbe messa in cattiva luce, accusata di vivere a scrocco e di approfittare della propria condizione. E, infine, quali saranno gli spazi di libertà loro consentiti? Potranno comportarsi come Lady Diana dopo il divorzio, con raffiche di interviste a tutto campo e spesso imbarazzanti per Buckingham Palace o dovranno mantenere un riserbo obbligato sempre e comunque?

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No, Harry e Meghan non potranno tenere i piedi in due staffe.

O lasciano i titoli di Altezza Reale, un po’ come Re Edoardo VIII dopo l’abdicazione per amore nel 1936, o restano a palazzo con tutti i doveri imposti dall’etichetta. Perché una cosa sarà chiara già nelle prossime settimane alla coppia fresca di appena due anni di matrimonio: non puoi giocare a fare la vita da comune mortale con i privilegi di chi ha il sangue blu nelle vene. Dopo quasi 67 anni di trono e 94 di età, la Regina Elisabetta II non può permettersi di avviarsi a cedere lo scettro a Carlo senza mostrare per l’ennesima volta il polso di cui è capace. Due grosse grane in meno di due mesi sono state troppo persino per Sua Maestà e non a caso si vocifera che a breve arriverebbe l’annuncio con cui il figlio Carlo nei fatti si occuperebbe della Corona, pur senza ereditare il trono, ma da “reggente”. E da padre, sarebbe chiamato subito alla decisione più difficile: mettere in riga il figlio scapestrato o cacciarlo dalla corte senza alcuna possibilità di ritorno in futuro.

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