63 anni e 216 giorni. Era questa, fino a ieri, la durata del regno più lungo in Gran Bretagna e che spettava alla Regina Vittoria. Da poche ore è stato spazzato via dai 23.226 giorni sul trono dalla Regina Elisabetta II, che diventa così il sovrano che ha regnato più a lungo nella storia d’Inghilterra. Era il 6 febbraio del 1952, quando succedette al padre, Re Giorgio VI, morto all’età di soli 56 anni. Elisabetta aveva 25 anni e promise con un messaggio indirizzato agli stati del Commonwealth di “dedicare l’intera vita, sia essa breve o lunga” a servire il Regno.

Forse non avrebbe immaginato di passare alla storia quale sovrano più a lungo regnante nella storia del suo paese. Sotto di lei, il Regno Unito ha attraversato la Guerra Fredda, ha assistito al periodo più intenso di espansione del benessere tra i sudditi, alla caduta del comunismo,  alla trasformazione della società nell’era post-industriale e di internet.

Dalla Guerra Fredda all’era di internet

Fa impressione sapere che quando Elisabetta II giurò da Regina, c’era al potere nell’Unione Sovietica un tale Stalin e che ancora non era nemmeno nata la CEE, ovvero la Comunità Economica Europea, che solo decenni dopo avrebbe lasciato il posto all’Unione Europea. In Italia, era premier Alcide De Gasperi e la Repubblica Italiana era ufficialmente nata da soli 4 anni. A Washington, il presidente in carica si chiamava Henry Truman. Riferimento stabile di un paese anch’esso politicamente molto stabile, sotto il Regno di Elisabetta II si sono succeduti 12 premier, tra cui la prima donna nella storia britannica e dell’Occidente a guidare un governo, quella Margaret Thatcher (1979-1990), con cui i rapporti non furono sempre idilliaci. Secondo un sondaggio realizzato in patria, l’89-enne sovrana in carica sarebbe la più amata della storia dai sudditi inglesi. Eppure, non sono stati solo rose e fiori.

Il punto più basso del suo lungo Regno è stato nel 1997, quando alla fine di agosto morì in un incidente stradale Diana Spencer, ex moglie del figlio Carlo, amatissima dai sudditi. La Corona fu travolta dalle critiche per la freddezza con cui aveva vissuto quei giorni tragici, quasi snobbando il lutto nazionale, ma alla fine Elisabetta sarebbe stata convinta dal neo-premier Tony Blair a partecipare ai funerali e a trasmettere un messaggio di cordoglio alla Nazione. Memorabile fu il suo capo chino al passaggio della bara di Diana, segno di riconoscimento della figura di quest’ultima e che i sudditi apprezzarono molto. Da allora, però, l’immagine della Corona britannica, che rischiò seriamente la fine, iniziò un lento, ma progressivo recupero.

Numeri da record di un regno da record

Spulciando tra i numeri del Regno dei record, scopriamo che la ricchezza stimata di Elisabetta è di 300 milioni di sterline e che in questi quasi 64 anni al trono ha visitato 116 paesi ed è uscita fuori dal Regno Unito in visita ufficiale 270 volte. La regina ha anche trasmesso gli auguri di Natale in TV per 56 volte e ha inaugurato 23 navi, posato per 129 ritratti e inviato 380.000 telegrammi. Eppure, l’austero sovrano britannico non rivolgerà oggi alcun messaggio ai sudditi, né sono previste parate ufficiali o festeggiamenti al castello di Baltimora, in Scozia, dove si trova oggi con i familiari. Anzi, da una fonte reale è trapelata la “malinconia” della Regina Elisabetta II, secondo cui il suo record sarebbe solo frutto della vita breve del padre Giorgio VI, ragione per la quale avrebbe preferito senz’altro rinunciare a tale primato. E forse è anche questa la ragione per cui i sudditi continuano ad essere legati alla figura del loro amato sovrano.