C’è un popolo che non ha diritto di cronaca, oltre a non avere mai avuto il diritto a un territorio che abita da secoli: si tratta dei curdi, gli unici che stanno combattendo davvero l’ISIS, con un gran numero di morti e di sofferenza. Un popolo ‘libero’ per eccellenza, all’interno del quale si sperimentano nuove forme di democrazia diretta e in cui le donne hanno un ruolo che, altrove, anche nel nostro emancipato Occidente, difficilmente potrebbero ricoprire. La storia di un popolo alla ricerca della libertà e la storia di una sua protagonista: Ayse Deniz Karacagil, caduta combattendo l’ISIS proprio quando la vittoria è vicina.

Ricordarla è un dovere morale.

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La storia di Ayse Deniz Karacagil: terrorista per Erdogan e partigiana per i curdi

La morte di Ayse Deniz Karacagil è rimbalzata su tutti i media turchi: da quando Erdogan ha fatto il ‘vero’ colpo di Stato, la libertà di parola è molto ridotta e così di lei si riesce a parlare tutt’al più come di un’attivista, ma spesso come di una ‘terrorista’. La sua colpa? Fu una delle animatrici delle proteste di Gezi Park, l’ultimo momento in cui in Turchia si è respirata l’aria della libertà: il merito suo e degli altri militanti fu quello di svelare il vero volto di Erdogan – non resse più l’immagine di un Presidente democratico e moderato, ma la dura repressione della protesta di Gezi Park anticipò la trasformazione autoritaria che è sotto gli occhi di tutti.

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Per Erdogan, Ayse era una ‘terrorista’ ed era stata condannata a 100 anni di galera: la giovane decise allora che la sua vita valeva troppo per perderla nelle prigioni turche, scappò via, andò in montagna e iniziò a combattere l’ISIS e per la libertà del suo popolo.

Nonostante i curdi siano l’unico popolo che combatte veramente Daesh, essi sono oggetto di bombardamenti anche da parte della Turchia: il Kurdistan, la terra che viene richiesta, ricopre anche una parte della Turchia e Erdogan non vuole certo cederla. La comunità internazionale non si è mai interessata ai curdi: troppi pochi interessi ‘economici’.

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La storia di Ayse Deniz Karacagil: il ricordo di Zerocalcare

Ayse era stata anche la protagonista di Kobane Calling, il fumetto di Zerocalcare che ha provato a raccontare all’Italia cosa significa la guerra di resistenza e libertà del popolo curdo. Ecco le sue parole su Facebook:

è sempre antipatico puntare i riflettori su una persona specifica, in una guerra dove la gente muore ogni giorno e non se la incula nessuno. Però siccome siamo fatti che se incontriamo qualcuno poi per forza di cose ce lo ricordiamo e quel lutto sembra toccarci più da vicino, a morire sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh è stata Ayse Deniz Karacagil, la ragazza soprannominata Cappuccio Rosso. Turca, condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park, aveva scelto di andare in montagna unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento. Lo posto qua perché chi s’è letto Kobane Calling magari si ricorda la sua storia

Come si dice in questi casi: che la terra sia lieve a Ayse, cappuccetto rosso morto per la libertà del suo popolo.