La BCE – nelle parole di Isabel Schnabel, membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale europea – ritiene che a novembre l’inflazione abbia raggiunto il suo picco. Gli aumenti dei prezzi dovrebbero iniziare a rallentare gradualmente, già a partire da dicembre di quest’anno. Per questo motivo, spiega Schnabel, sarebbe prematuro aumentare i tassi di interesse.

Le ragioni alla base di queste affermazioni sono molteplici, ma la stessa Schnabel avverte: previsioni di questo tipo, attualmente, rimangono molto difficili da fare.

Cambiamenti strutturali futuri potrebbero portare a dei risultati differenti. Per questo motivo, è fondamentale continuare a monitorare attentamente i dati che arriveranno in futuro.

Per quale motivo l’inflazione tornerà al 2% dal prossimo anno

Secondo l’economista tedesca, l’inflazione tornerà al 2 per cento l’anno prossimo per una serie di fattori tecnici, due in particolare:

  • la riduzione dei “colli di bottiglia”, dovuti alle carenze di alcune materie prime e beni intermedi (si pensi alla crisi dei chip);
  • la riduzione dei prezzi dell’energia.

Secondo le previsioni degli economisti europei, l’inflazione scenderà al di sotto del 2 per cento. Ad oggi, infatti, non ci sarebbe alcun segnale relativamente ad un aumento dei prezzi fuori controllo.

“Se pensassimo che l’inflazione si stabilizzasse permanentemente sopra il 2%, ha aggiunto Isabel Schnabel, sicuramente prenderemmo le adeguate contromisure. Tuttavia, al momento, non vediamo indicazioni in merito”.

Ad ogni modo, la stessa Schnabel ha anche sostenuto che, allo stato attuale, previsioni del genere rimangono molto incerte, e bisogna tenere conto di questa incertezze Infatti, potrebbero esserci cambiamenti strutturali che puntano nella direzione opposta. “bisogna quindi esaminare molto attentamente i dati in arrivo in futuro”.

 

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