Le vittime del Coronavirus in Cina sono arrivate a 132 e il numero degli infetti sfiora le 6.000 unità, superando quello della SARS. E’ allarme nel mondo per il virus cinese dalle caratteristiche semi-ignote, come la reale letalità e la tempistica del contagio. Oggi, la Borsa di Hong Kong ha perso il 2,75% sulle voci direttamente arrivate dalla Casa Bianca, secondo le quali l’amministrazione Trump starebbe ipotizzando la sospensione dei voli tra USA e Cina per evitare di importare il virus in territorio americano.

Dal diffondersi dei timori, la piazza finanziaria asiatica ha perso il 6,6%, mentre la Borsa di Shanghai è chiusa per festività dallo scorso 23 gennaio.

Questo è un periodo dell’anno molto importante per la Cina, che festeggia il Capodanno Lunare, evento che attira decine di milioni di connazionali da tutto il mondo, i quali ne approfittano per fare ritorno a casa. Proprio gli spostamenti massicci in aereo sono alla base delle preoccupazioni dei governi. Il Giappone ha da poco annunciato di avere rimpatriato nelle scorse ore i suoi cittadini che si trovavano nella provincia di Wuhan, epicentro del virus. L’Australia ha messo a punto anch’essa un piano per l’evacuazione dei suoi cittadini da Hubei, la capitale di Wuhan.

E se gli analisti iniziano a tagliare le stime di crescita per l’economia cinese di quest’anno ad appena sotto il 6%, il dato più basso dal 1990, ecco che un altro allarme più imminente è arrivato da Ho Iat Seng, amministratore delegato di Macao, territorio cinese ed ex colonia portoghese, che ospita gli unici casinò autorizzati in Cina. Dallo scorso venerdì, le presenze sono crollate del 69% e questo rappresenta un grave problema per l’economia locale, molto legata al “gaming”, il cui fatturato si concentra proprio in questo periodo dell’anno, quando milioni di cinesi si danno al gioco d’azzardo durante le feste.

Prezzo del petrolio ai minimi da 3 mesi, contagiato dal virus cinese

Non solo Macao soffre, sorridono le case farmaceutiche

Oltre il 90% dei visitatori a Macao sono turisti in arrivo dal resto della Cina. Ma le autorità locali si sono viste costrette a vietare i tour in ingresso, limitando i visti per la popolazione cinese. Secondo il ceo di Macao, di questo passo i casinò rischiano la chiusura, mentre gli altri locali hanno già cancellato gli spettacoli programmati per questi giorni. E i titoli in borsa dei principali operatori sono precipitati oggi, con MGM China Holdings a chiudere a -5,7%, Sands China a -5,6%, Wynn Macau a -4,4% e Galaxy Entertainment Group a -5,2%. Dal 17 gennaio scorso, i titoli perdono rispettivamente 21,4%, 13,3%, 16,7% e 14,5%, a conferma dell’impatto negativo che l’allarme pandemia sta avendo sui mercati e sull’economia reale.

Attenzione, però, perché il virus cinese per alcune società sta diventando un grande affare. Il comparto farmaceutico vola in borsa sull’attesa che riesca presto a mettere in commercio sia strumenti per la diagnosi che per la cura. E così, An Gene Company ha guadagnato sinora il 33%, Xilong Scientific Company il 26% e Shanghai Kehua Bio-Engineering Company il 32,4%. Sfiora il +50%, poi, Jiangsu Bioperfectus Technologies Company, che avrebbe già sviluppato un kit per effettuare la diagnosi. Per contro, continuano a soffrire le compagnie aeree, con Air China ad avere perso il 15%, China Southern Airlines oltre il 12% e altrettanto China Eastern Airlines. Insomma, vincitori e vinti, come per qualsiasi fenomeno che si rispetti.

Epidemia polmonare, la Cina manda in rosso i mercati

[email protected]