Il processo a Maurizio Sarri in casa Juventus ancora non c’è, ma dopo il passo falso di sabato scorso contro il Verona, c’è qualche apprensione a Torino in chiave scudetto. L’Inter non ha sprecato l’occasione e in rimonta contro un ottimo Milan nel primo tempo, ha raggiunto in bianconeri ai vertici della classifica di Serie A. Alle loro spalle, con un solo punto in meno c’è attenderli, però, la Lazio di Simone Inzaghi. Sognare non è più un tabù per i biancocelesti, che rispetto ai diretti avversari hanno un vantaggio: fuori da Coppa Italia ed Europa League, potranno concentrarsi esclusivamente sul campionato.

La sfida sul campo esiterà un vincitore e più di un vinto al termine della stagione, ma a Piazza Affari c’è già una regina del calcio, cioè proprio la Lazio. Dall’inizio del campionato 2019/2020, il suo titolo ha guadagnato il 47%, mentre quello della Juve ha perso oltre il 12%. Del resto, le aspettative iniziali erano parecchio diverse. Non che al mercato interessi il decimo scudetto consecutivo per i bianconeri, ma i risultati meno brillanti del previsto stanno mettendo ansia, in vista dei match da disputare in Champions League, dove alla squadra di Sarri non è concesso sbagliare con una panchina così lunga. La Lazio, invece, ha già vinto la Supercoppa italiana proprio contro la Juve e potrebbe bissare da qui a tre mesi con il terzo scudetto della sua storia, il primo da 20 anni.

Cristiano Ronaldo alla Juventus non basta

C’è stata solo una breve fase di vero ripiegamento del titolo Lazio da inizio campionato: nell’ultima settimana di gennaio. Dopo il pareggio con la Roma al derby capitolino, le azioni biancocelesti avevano perso il 5,5%, salvo risalire di circa il 17% da allora. E che non si tratti di un boom improvviso lo testimonia anche l’andamento nel medio-lungo periodo: valore delle azioni triplicato nell’ultimo triennio.

Certo, la Juve è riuscita a fare anche meglio, grazie soprattutto all’arrivo di Cristiano Ronaldo nell’estate 2018. In 3 anni, ha quadruplicato il valore azionario e in 5 anni lo ha quintuplicato.

Lazio la più efficiente in Serie A

Attenzione, parte dei cali accusati negli ultimi mesi si devono alla ricapitalizzazione annunciata dalla società di Andrea Agnelli a novembre, sebbene già alla fine del settembre scorso, il titolo risultava sceso in area 1,17 euro, 15 centesimi in meno di metà agosto. L’evoluzione positiva della Lazio in campo, sperano gli investitori, dovrebbe tradursi in un aumento dei ricavi. La stagione 2018/2019 si è chiuso in passivo di oltre 13 milioni, nettamente peggio della stagione precedente, quando le plusvalenze avevano esitato un utile superiore ai 36 milioni. Al momento, la Juve in borsa capitalizza a 2,44 volte i ricavi dell’ultima stagione, la Lazio a meno di 0,93. E, soprattutto, i ricavi della prima valgono 5 volte quelli della seconda, prova dell’ancora enorme disparità tra le due squadre sul piano finanziario.

Interessanti i risultati di una particolare classifica riportata da La Stampa sul rapporto tra stipendi dei calciatori e punti in campionato. La Lazio con 72 milioni lordi a stagione e 53 punti ha speso solo 1,36 milioni per punto e crolla al 14-esimo posto della Serie A. La prima posizione viene mantenuta dalla Juve con un rapporto di 5,44 milioni per punto, seguita da Milan (3,59), Napoli (3,43 milioni), Roma (3,20) e Inter (2,57). Dunque, la Lazio si mostra molto più efficiente delle avversarie in corsa per lo scudetto, almeno da questo punto di vista e sino ad oggi. Degno di nota è il penultimo posto dell’Atalanta con appena 0,86 milioni. Parliamo della stessa squadra che ha umiliato “big” del tenore di Milan e Torino e che si posiziona al quarto posto nella corsa scudetto. Finché dura, possiamo dire che i soli soldi non facciano vincere automaticamente tutto.

Supercoppa Italia Juventus-Lazio minaccia i conti della Serie A

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