Ore contate per Gigio Donnarumma al Milan. Le voci già insistenti da mesi sul suo addio con l’arrivo del calciomercato estivo si stanno intensificando. Da lunedì, infatti, i club di calcio europei potranno ufficialmente iniziare a comprare e vendere giocatori e il portiere partenopeo sarebbe ceduto al Paris-Saint-Germain per 50 milioni di euro. La cifra è importante e se l’affare fosse confermato, si riproporrebbe proprio lo scenario di due estati fa, quando già Gigio fu a un passo dall’essere ceduto ai francesi, salvo rimanere con un congruo aumento dell’ingaggio a 6 milioni di euro netti a stagione, pur dopo giorni di polemiche velenose con la società.

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Il suo trasferimento a Parigi sarebbe subordinato, però, allo scambio con Alphone Areola, il quale avrebbe già dato la sua disponibilità a indossare la maglia rossonera. Il suo valore di mercato sarebbe oggi inferiore ai 20 milioni, ma ipotizziamo che sotto questa cifra alla fine non si scenda. Quale sarebbe l’esito dello scambio per i conti rossoneri? Proviamo a fare qualche calcolo. I 50 milioni incassati per la cessione di Donnarumma equivarrebbero a plusvalenza pura, essendo il giovane fenomeno tra i pali una risorsa del vivaio meneghino. Ad essa andrebbero scalati i presunti 20 milioni pagati per Areola, che per un contratto quadriennale inciderebbero per 5 milioni di euro a stagione.

Non è finita. L’ingaggio lordo di Donnarumma al Milan costa 10,5 milioni a stagione e verrebbe rimpiazzato da soli 5 milioni netti pretesi da Areola, lo stesso importo percepito al PSG. Grazie alla norma contenuta nel Decreto Crescita per attrarre “cervelli” dall’estero, il club rossonero pagherà le imposte solo sul 50% dell’ingaggio lordo, non su tutto. Sul punto, bisogna notare come il Senato, in questi giorni, abbia reso meno conveniente per gli sportivi tale agevolazione fiscale, la quale per il resto dei lavoratori residenti all’estero nei due anni precedenti all’arrivo in Italia e che s’impegnino a lavorare nel nostro Paese per almeno due anni prevede il pagamento delle imposte solamente sul 30% dello stipendio.

Eliminata anche l’iper-agevolazione per le squadre del Meridione, che avrebbero altrimenti versato le imposte solamente sul 10% dell’ingaggio.

Il bilancio delle due operazioni di calciomercato

Ad ogni modo, sui 5 milioni di Aerola, il Milan verserà solo quasi 1,1 milioni di euro di imposte, oltre al contributo pari allo 0,5% introdotto sempre dal Senato. In tutto, quindi, la società risparmierà circa 10,5 milioni di stipendio con l’addio di Donnarumma e ne pagherà 6,1 lordi al francese, per un risparmio netto di 4,4 milioni. Considerando anche i prezzi di acquisto ammortizzati per il periodo presunto del contratto e quelli di cessione, lo scambio esiterebbe un beneficio netto di quasi 49,5 milioni di euro per la stagione 2019/2020.

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Ma anche Ricardo Rodriguez farà le valigie, forse per andare nell’Arsenal. Al suo posto verrebbe Theo Hernandez dal Real Madrid. La cessione sarebbe per 15 milioni, importo uguale al prezzo di acquisto con contratto quadriennale di 2 anni fa, per cui la plusvalenza si dimezzerebbe a 7,5 milioni. Il francese di origini spagnole verrebbe acquistato per 20 milioni e con contratto quinquennale, pesando così per 4 milioni a stagione sui conti rossoneri. E avrebbe accettato uno stipendio netto di appena 1,8 milioni, il 20% in meno di quello percepito al Real.

Sempre grazie all’agevolazione fiscale, il suo lordo ammonterebbe solo a circa 2,2 milioni, poco più dei 2,1 milioni netti ad oggi incassati dallo svizzero per ogni stagione. Tirando le somme, l’affare Rodriguez-Hernandez esiterebbe un contributo netto a bilancio di 5 milioni, che sommati ai circa 49,5 attesi dall’operazione Donnarumma-Areola, porterebbe a quasi 55 milioni il sollievo per i conti rossoneri nella stagione 2019-2020.

Oro colato per una società assillata dalla UEFA per centrare gli obiettivi di bilancio con il “fair play finanziario” e che, ad oggi, è tenuta a raggiungere il pareggio entro i prossimi 2 anni, quando al 30 giugno dovrebbe chiudere in deficit per 70-80 milioni.

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