Lionel Messi non è più un giocatore del Barcellona. Le parti ne hanno dato l’annuncio clamoroso nella serata di giovedì, quando sembrava che l’attaccante argentino stesse per firmare il suo rinnovo contrattuale con i blaugrana. Invece, nel comunicato si legge che “ostacoli strutturali” hanno impedito il lieto fine. Nei giorni precedenti, le parti avevano firmato un compromesso, in base al quale Messi si sarebbe dimezzato lo stipendio a circa una trentina di milioni netti a stagione. In cambio, avrebbe potuto lasciare la squadra in anticipo rispetto alla scadenza dei 5 anni e percependo ugualmente gli stipendi residuali in qualità di sponsor.

Il trucco sarebbe servito per aggirare i limiti fissati dalla Liga spagnola per gli stipendi dei club. E nelle ore precedenti all’annuncio, proprio la Liga aveva raggiunto un accordo preliminare con il fondo Cvc da 2,7 miliardi di euro per la gestione dei diritti delle squadre spagnole. Di questi, 270 milioni andrebbero proprio al Barcellona, ragione per cui nessuno aveva immaginato che sarebbe andata a finire così.

Messi via dal Barcellona per il PSG?

Il punto è che il presidente della Liga, Javier Tebas, sta mostrando l’intenzione di far rispettare davvero il tetto agli stipendi imposto alle società. Il Covid ha assestato un colpo ai ricavi del calcio europeo e colpi di testa sul fronte degli ingaggi appaiono oggi meno tollerabili. Tuttavia, il calcio spagnolo perde in pochi anni due giganti come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Il primo è finito in Serie A alla Juventus, mentre il secondo dovrebbe concludere la sua carriera in Europa al PSG. Lo indicherebbe lo stesso fatto che abbia trascorso le vacanze a Ibiza con gli amici Neymar, Verratti e Di Maria, tutti calciatori del club francese.

L’unica alternativa credibile sarebbe il Manchester City di un altro suo amico: Pep Guardiola. Ma questi ha appena speso 100 milioni di sterline (118 milioni di euro) per prendersi Jack Grealish dall’Aston Villa.

Sia il City che il PSG sono in mano a sceicchi. Il primo è di Mansour al Nahyan di Abu Dhabi; il secondo di Tamin bin Hamad al Thani del Qatar. Parliamo non solo di famiglie reali ricchissime, bensì in conflitto geopolitico tra loro nel mondo arabo. Il calcio europeo è diventato il campo di battaglia ideale per rivaleggiare sul piano mediatico internazionale. Basti pensare che in poche settimane, il PSG ha preso Gigio Donnarumma, Sergio Ramos e Achraf Hakimi. A farne le spese, le società gestite meno scriteriatamente.

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