Dichiarazione redditi del defunto: 730 o Modello Redditi?

Gestire la dichiarazione dei redditi di un familiare deceduto richiede attenzione: ecco cosa prevede la normativa fiscale
1 mese fa
2 minuti di lettura
dichiarazione redditi
Foto © Licenza Creative Commons

Gestire gli adempimenti fiscali in seguito alla scomparsa di un familiare comporta anche l’onere della presentazione della dichiarazione dei redditi per conto del defunto. A partire dal 2024, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le regole per consentire agli eredi di adempiere correttamente a questo obbligo, introducendo specifiche distinzioni temporali e modalità di invio che dipendono dalla data del decesso.

Modalità di presentazione della dichiarazione redditi per il defunto

In riferimento ai contribuenti deceduti tra il 1° gennaio 2024 e il 30 settembre 2025, la normativa prevede la possibilità di utilizzare il Modello 730/2025 per presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024.

La condizione è che il defunto rientri tra i soggetti ammessi al 730.

Si tratta di una novità che consente agli eredi di ricorrere a una modalità semplificata, a condizione però che venga rispettata una specifica procedura.

Il Modello 730/2025, infatti, non può essere consegnato né al datore di lavoro del defunto né al sostituto d’imposta dell’erede. L’unica modalità ammessa è la trasmissione telematica attraverso l’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, la presentazione mediante un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) oppure tramite un professionista abilitato.

Quando è obbligatorio il modello Redditi PF

Se il decesso del contribuente avviene dopo il 30 settembre 2025, cambia radicalmente l’approccio. In questo caso, l’utilizzo del modello 730 non è più consentito. Gli eredi devono necessariamente presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2024 tramite il Modello Redditi Persone Fisiche (Redditi PF), rispettando le scadenze previste per tale modulo.

Questa distinzione temporale è fondamentale per scegliere correttamente il modello dichiarativo e per evitare errori formali che potrebbero compromettere la regolarità della dichiarazione.

Gestione dei crediti fiscali non rimborsati

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la gestione di eventuali crediti risultanti da precedenti dichiarazioni del contribuente deceduto. Se, ad esempio, il defunto aveva presentato il modello 730/2024 e da esso risultava un credito che non è stato poi rimborsato dal sostituto d’imposta (ad esempio il datore di lavoro o l’ente pensionistico), l’erede ha la possibilità di far valere tale importo.

Per ottenere il rimborso spettante, l’erede deve indicare il credito nel quadro F del modello dichiarativo che presenta per conto del defunto, specificamente nel rigo F3. Questa operazione permette di trasferire e recuperare la somma a credito spettante, evitando così che venga persa per effetto del decesso del contribuente.

Dichiarazione redditi del defunto: scadenze per i versamenti

La normativa fiscale distingue anche i termini entro cui devono essere effettuati gli eventuali versamenti connessi alla dichiarazione del contribuente deceduto. Anche in questo caso, la data del decesso influenza direttamente le tempistiche.

Per i soggetti deceduti nel corso del 2024 o entro il 28 febbraio 2025, l’obbligo di versamento ricade sugli eredi, i quali devono rispettare le scadenze ordinarie previste per la generalità dei contribuenti. In altre parole, i termini di pagamento non subiscono alcuna variazione rispetto a quanto stabilito per i contribuenti in vita. Quindi, 30 giugno 2025 (ovvero 30 luglio con maggiorazione 0,40%).

Viceversa, se il decesso avviene dopo il 28 febbraio 2025, i termini per i versamenti sono prorogati di sei mesi. In tale ipotesi, la scadenza ultima per effettuare i pagamenti è fissata al 30 dicembre 2025, come dettagliato nelle istruzioni operative per la compilazione del modello 730/2025.

L’importanza dell’assistenza fiscale qualificata

Le disposizioni in materia di dichiarazioni fiscali per soggetti deceduti impongono una particolare attenzione nella fase di compilazione e invio dei modelli. Gli eredi sono infatti tenuti non solo a scegliere la corretta modalità di presentazione in funzione della data del decesso, ma anche a gestire con precisione eventuali crediti, detrazioni e obblighi di pagamento.

Per evitare errori e omissioni che potrebbero causare contestazioni future o ritardi nei rimborsi, è altamente consigliato rivolgersi a CAF o professionisti fiscali abilitati. Questi soggetti possono fornire un supporto tecnico adeguato e garantire che tutte le procedure siano svolte nel rispetto della normativa vigente.

Riassumendo

  • Gli eredi possono usare il modello 730/2025 per decessi fino al 30/09/2025.
  • Oltre tale data, è obbligatorio presentare il modello Redditi PF per il 2024.
  • Il modello 730 va trasmesso telematicamente o tramite CAF o professionista abilitato.
  • I crediti non rimborsati si indicano nel rigo F3 della dichiarazione per il defunto.
  • I versamenti seguono scadenze ordinarie o prorogate, in base alla data del decesso.
  • È consigliata assistenza fiscale per evitare errori nella dichiarazione post mortem.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

controlli 730
Articolo precedente

Controlli 730 e Redditi precompilato. Verifiche del Fisco e scontrini da conservare fino al 2030

rottamazione quater
Articolo seguente

Scadenze Rottamazione-quater. Chi può rimandare la rata a luglio?