La transizione ecologica, rafforzata dalla recente normativa europea, ha iniziato a incidere in modo concreto anche sulle agevolazioni fiscali legate agli impianti termici. Con la circolare n. 8 del 2025, l’Agenzia delle Entrate spiega dettagliatamente la serie di esclusioni rilevanti che riguardano le caldaie alimentate a fonti fossili, chiarendo definitivamente quali interventi non potranno più beneficiare, a partire dal 2025, di detrazioni fiscali nell’ambito dell’Ecobonus, delle agevolazioni per il recupero edilizio e persino del Superbonus.
Il contesto normativo per le caldaie: l’Europa detta la linea
Il punto di partenza di questo cambiamento è la direttiva (UE) 2024/1275, che impone agli Stati membri obiettivi più ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra.
Tra le conseguenze dirette, vi è la progressiva esclusione di agevolazioni per quegli impianti che ancora oggi dipendono da combustibili fossili, come metano e gasolio. L’Italia ha recepito tali indirizzi con un’applicazione immediata: a partire dal 2025, le installazioni di caldaie tradizionali non potranno più accedere ai principali incentivi fiscali nazionali.
Le limitazioni all’Ecobonus: caldaie escluse dai benefici
Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate nella Circolare sulle novità dei bonus edilizi (Legge bilancio 2025) specifica che sono esclusi dal perimetro degli sconti fiscali (ecobonus) gli interventi che prevedono la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con:
- Caldaie a condensazione alimentate a combustibili fossili;
- Generatori d’aria calda a condensazione che utilizzano le stesse fonti energetiche.
La ratio dell’esclusione è chiaramente ambientale: tali impianti, pur offrendo un miglior rendimento rispetto ai vecchi modelli, restano legati a tecnologie considerate incompatibili con i nuovi obiettivi “green” dell’Unione Europea.
Eccezioni confermate: le soluzioni ancora incentivabili
Tuttavia, non tutti gli impianti con alimentazione da combustibili fossili vengono penalizzati.
Alcune soluzioni restano agevolabili, in quanto rispondono a criteri più favorevoli sotto il profilo dell’efficienza e dell’integrazione tecnologica. Tra queste:
- Microcogeneratori: anche se utilizzano combustibili fossili, restano incentivabili in virtù del loro contributo alla produzione combinata di energia elettrica e termica con minori perdite;
- Generatori a biomassa: inclusi tra gli interventi detraibili per via del minore impatto ambientale;
- Pompe di calore ad assorbimento a gas: rientrano nelle spese detraibili in quanto sistemi ad alta efficienza;
- Sistemi ibridi: sono ancora incentivabili solo se costituiti da una pompa di calore integrata con una caldaia a condensazione, a condizione che siano progettati e assemblati in fabbrica per funzionare congiuntamente.
Questo chiarimento si rivela particolarmente importante per chi intende scegliere soluzioni di riscaldamento più avanzate, che combinano diverse tecnologie per ridurre i consumi energetici.
Detrazioni per il recupero edilizio: stop bonus caldaie anche in questo ambito
L’esclusione delle caldaie tradizionali non si limita all’Ecobonus. Anche gli interventi di ristrutturazione edilizia, previsti dall’articolo 16 del decreto-legge n. 63/2013, subiscono le stesse restrizioni.
In questo ambito:
- Sono escluse le installazioni di caldaie a condensazione e generatori d’aria calda a condensazione se alimentati da fonti fossili;
- Sono incluse invece, come nel caso dell’Ecobonus, le spese sostenute per microcogeneratori, impianti a biomassa, pompe di calore a gas e sistemi ibridi prefabbricati.
Non solo: l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, nel contesto del recupero del patrimonio edilizio, non sono ammesse neanche le nuove installazioni di caldaie a combustibili fossili, come previsto dall’articolo 16-bis del TUIR, lettere a) e b).
In sintesi, le caldaie che utilizzano fonti energetiche tradizionali sono sempre più marginalizzate anche nel settore delle ristrutturazioni edilizie.
Superbonus 2025: fuori anche da questa agevolazione
Un altro chiarimento fondamentale riguarda il Superbonus, il maxi-incentivo introdotto per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. L’Agenzia ha confermato che, in assenza di deroghe, le spese sostenute nel 2025 per la sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie alimentate a combustibili fossili non sono più ammissibili al beneficio.
Tuttavia, viene introdotta una distinzione importante: se la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILAS) è stata presentata prima del 1° gennaio 2025, è ancora possibile considerare gli interventi anche se eseguiti successivamente. In questi casi, la sostituzione della caldaia può contribuire al miglioramento energetico richiesto per l’accesso al Superbonus (almeno due classi energetiche).
Questa specifica rappresenta un punto di svolta per molti contribuenti che avevano già pianificato interventi nel 2024 e che rischiavano di perdere i vantaggi fiscali previsti.
Caldaie e futuro dell’efficienza energetica: verso nuove tecnologie
Il messaggio delle istituzioni fiscali è chiaro: il tempo delle caldaie alimentate da combustibili fossili sta per concludersi, almeno sul piano degli incentivi. Gli investimenti pubblici non verranno più utilizzati per sostenere tecnologie che non sono pienamente compatibili con gli obiettivi climatici nazionali ed europei.
Per i contribuenti, ciò significa orientarsi sempre più verso:
- Impianti a pompa di calore di ultima generazione;
- Sistemi ibridi ad alta efficienza;
- Soluzioni basate su fonti rinnovabili, come il solare termico o la biomassa;
- Tecnologie intelligenti in grado di ottimizzare i consumi tramite gestione domotica o sensoristica avanzata.
Riassumendo
- Dal 2025, stop alle detrazioni per caldaie alimentate a combustibili fossili.
- Esclusi dall’Ecobonus gli impianti tradizionali a condensazione non ecocompatibili.
- Incentivi confermati per microcogeneratori, biomassa, pompe di calore e sistemi ibridi.
- Anche il bonus ristrutturazioni esclude le caldaie fossili, comprese le nuove installazioni.
- Il Superbonus non ammette caldaie fossili, salvo CILAS presentata entro il 2024.
- Incentivi mirati solo a tecnologie sostenibili ed efficienti energeticamente.