Il crollo delle azioni Nvidia è un brutto segnale per l’intera industria dell’Intelligenza Artificiale

Le azioni Nvidia hanno accusato il peggiore calo in valore assoluto della storia mondiale. Per l'Intelligenza Artificiale cattivo segnale.
3 mesi fa
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Nvidia sfonda i 3.000 miliardi di dollari in borsa
Nvidia sfonda i 3.000 miliardi di dollari in borsa © Licenza Creative Commons

Pensate di chiamarvi John Smith, fantomatico cittadino del Kentucky, che esattamente cinque anni fa aveva deciso di investire nell’acquisto di 1.000 azioni Nvidia, spendendovi appena 4.320 dollari. Dopo un lustro, il suo portafoglio è arrivato a valere più di 135.000 dollari, essendosi moltiplicato per oltre 31 volte. Nei suoi panni, cosa avreste fatto? Verosimilmente, vendere per realizzare l’enorme guadagno. Ed è quanto accaduto al colosso, diventato simbolo dell’Intelligenza Artificiale, nelle ultime settimane. Dai picchi di agosto, il titolo ha perso in borsa il 21,3% in appena due settimane.

Pur in lieve risalita, dai massimi di giugno continua a perdere oltre il 20%. Un tonfo che equivale a una perdita di valore di 675 miliardi di dollari.

Intelligenza Artificiale spinge Nvidia in borsa

Per poco Nvidia è stata la società più capitalizzata al mondo, sorpassando persino Microsoft. Adesso non lo è più, anche se vale ancora la bellezza di oltre 2.650 miliardi, al terzo posto dopo Apple (3.350) e Microsoft (3.080). Tuttavia, il colosso californiano ha conquistato il poco ambito record negativo della società che ha perso di più in borsa in un’unica seduta: -279 miliardi durante lo scorso 3 settembre. Come vedremo, si tratta di un possibile segnale negativo per l’intera industria gravitante attorno all’Intelligenza Artificiale.

Dai videogiochi ai chip

Anzitutto, cos’è Nvidia? Una società attiva sin dagli anni Novanta nel gaming, produttrice di schede grafiche per videogiochi. Negli ultimi anni, però, ha mutato il suo business. Essa produce chip divenuti essenziali per società che offrono servizi come ChatGPT. Tra i clienti troviamo colossi che di nome fanno Microsoft. Un unico chip può arrivare a costare diverse migliaia di dollari e nel mondo c’è grande fame di chip. Da cui il boom in borsa delle azioni Nvidia sulla scommessa del mercato che i profitti non faranno che crescere. E sinora è stato così.

A cosa si deve il crollo delle scorse settimane? Il Dipartimento di Giustizia negli Stati Uniti ha aperto varie indagini a carico di diverse società attive nel business dell’Intelligenza Artificiale, al fine di valutare se abbiano ristretto la concorrenza.

Nvidia è accusata di limitare la possibilità per i clienti di scegliersi liberamente altri fornitori con contratti capestro. La società ha negato le accuse, sostenendo di crescere grazie al “merito”. Ma il tracollo è stato dovuto perlopiù ad altro. Il boom del titolo è stato ad oggi fin troppo esplosivo e c’è la sensazione che non sia del tutto sostenibile.

Rischio bolla per azioni Nvidia

Tralasciando il fatto che Nvidia starebbe trovando qualche difficoltà nel produrre chip di nuova generazione, anche in conseguenza delle tensioni geopolitiche che stanno riguardando anche la strategica isola di Taiwan, il punto è che l’Intelligenza Artificiale non sembra ancora un business profittevole. E il problema non riguarda Nvidia in sé, la quale effettivamente ha visto schizzare gli utili di trimestre in trimestre. Semplicemente, lo fa vendendo chip a clienti che non si mostrano ad oggi in grado di farci soldi. C’è il rischio, dunque, che siamo nel bel mezzo di una bolla finanziaria come un quarto di secolo fa con le società dot-com.

Nessuno sta negando che l’Intelligenza Artificiale sarà un enorme business nei prossimi anni e decenni, che rivoluzionerà la fisionomia dell’economia (e non solo). Semplicemente, gli investimenti ad oggi effettuati dalle aziende sono stati enormi e non hanno dato i frutti sperati. I conti in rosso lasciano supporre che ci possa essere una frenata nei prossimi trimestri, in attesa che le grandi multinazionali trovino il modo di trasformare i loro investimenti in applicazioni richieste dal mercato, ergo in denaro.

Intelligenza Artificiale, business in pausa con crisi?

C’è anche il rischio di una recessione dell’economia americana a indurre alla prudenza.

L’Intelligenza Artificiale trascende dalla ciclicità del Pil, ma è anche vero che quando c’è aria di crisi le aziende investono di meno per salvaguardare i conti. E se questo accadesse nei prossimi trimestri, le quotazioni azionarie di colossi come Nvidia si prenderebbero una pausa, anzi ripiegherebbero probabilmente per adeguarsi alle mutate condizioni macro globali.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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