Omessi versamenti IMU: si applica il contraddittorio preventivo?

Il contraddittorio preventivo non si applica agli accertamenti per omesso versamento IMU basati su dati già in possesso dell'amministrazione comunale
4 settimane fa
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La riforma fiscale ha introdotto il principio del contraddittorio preventivo, rafforzando i diritti dei contribuenti nel processo di accertamento tributario. Tuttavia, sorgono dubbi sull’applicabilità di questo principio in specifiche situazioni, come nel caso degli omessi versamenti dell’IMU.

In questo articolo, analizzeremo il concetto di contraddittorio preventivo e la sua applicazione ai tributi locali, con particolare attenzione all’IMU.

Il contraddittorio preventivo

Con il Decreto Legislativo n. 219/2023, è stato introdotto l’articolo 6-bis nello Statuto dei diritti del contribuente (Legge n. 212/2000), che stabilisce l’obbligo di contraddittorio preventivo per tutti gli atti autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria.

Ciò significa che, prima dell’emissione di un atto impositivo, l’amministrazione finanziaria deve comunicare al contribuente uno schema di provvedimento, concedendogli un termine non inferiore a 60 giorni per presentare osservazioni o documenti.

Tuttavia, il comma 2 dello stesso articolo prevede delle eccezioni: il contraddittorio preventivo non si applica agli atti automatizzati, sostanzialmente automatizzati, di pronta liquidazione e di controllo formale delle dichiarazioni, individuati con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nonché nei casi motivati di fondato pericolo per la riscossione.

Il MEF ha successivamente emanato il decreto 24 aprile 2024 sul contraddittorio che elenca gli atti esclusi dall’obbligo di contraddittorio preventivo. Tra cui rientrano, ad esempio, le cartelle di pagamento, gli avvisi di liquidazione per decadenza delle agevolazioni fiscali e gli atti di accertamento per omesso, insufficiente o tardivo versamento di tributi, quando la determinazione del tributo dipende da dati già in possesso dell’amministrazione.

Applicazione del contraddittorio preventivo ai tributi locali compresa l’IMU

Il principio del contraddittorio in esame si estende anche ai tributi locali, come l’IMU e la TARI.

Tuttavia bisogna fare delle precisazioni.

L’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) ha pubblicato uno schema di regolamento che recepisce le novità introdotte dalla riforma fiscale, fornendo indicazioni ai Comuni su come adeguare i propri ordinamenti.

Secondo lo schema IFEL, il contraddittorio preventivo non si applica agli atti di accertamento per omesso, insufficiente o tardivo versamento dei tributi comunali, e relative sanzioni, quando la determinazione del tributo dipende dalla dichiarazione presentata dal contribuente o da dati nella disponibilità dell’amministrazione comunale, quali, a titolo esemplificativo, i dati catastali, le informazioni relative alla soggettività passiva e le informazioni reperibili dall’anagrafe tributaria.

Dunque, nei fatti, il contraddittorio preventivo non riguarda gli omessi versamenti IMU, TARI, ecc.

Inoltre, sono esclusi dall’obbligo di contraddittorio preventivo gli atti di accertamento conseguenti ad avvisi bonari di pagamento già comunicati al contribuente, il rigetto delle richieste di rateazione, i provvedimenti di decadenza dal beneficio della rateazione e altri atti la cui determinazione del tributo deriva da dati certi e precisi in possesso dell’amministrazione comunale.

Riassumendo

  • Il contraddittorio  è obbligatorio per gli atti impugnabili, salvo specifiche esclusioni.
  • Il MEF ha individuato gli atti esclusi dall’obbligo di contraddittorio preventivo.
  • Lo schema IFEL fornisce indicazioni ai Comuni sull’applicazione del contraddittorio preventivo ai tributi locali.
  • Gli atti di accertamento per omesso versamento dell’IMU, basati su dati già in possesso dell’amministrazione, sono esclusi dal contraddittorio preventivo.
  • I Comuni possono comunque prevedere un contraddittorio facoltativo, ma la sua omissione non comporta l’annullabilità dell’atto

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.