Il referendum è appena passato. Non è stato raggiunto il quorum e Landini, leader della CGIL, ha ammesso la sconfitta, al contrario delle forze politiche di opposizione – prima fra tutte il PD – che hanno espresso soddisfazione per aver superato, in termini di affluenza, i numeri che portarono all’elezione del centrodestra nel 2022. Ma lasciando da parte le dinamiche politiche, il referendum – almeno nei primi quattro quesiti sul lavoro – ha avuto il merito di riportare al centro del dibattito proprio il tema del lavoro. Una materia rimasta a lungo congelata, affrontata soltanto in relazione a misure assistenziali come il Reddito di Cittadinanza o l’Assegno di Inclusione.
Oppure trattata nell’ambito del salario minimo, altra proposta sostenuta con forza dalle opposizioni. Quando si parla di lavoro, inevitabilmente si finisce per parlare anche di pensioni. Perché tutto parte da lì: un lavoro stabile, continuativo e ben retribuito porta a una pensione più ricca e spesso più anticipata. Al contrario, precariato, licenziamenti facili e salari bassi – temi centrali nel referendum – compromettono queste possibilità. Lo dimostra la situazione di un nostro lettore, che ci chiede se a 62 anni possa accedere subito alla pensione. E la risposta è: dipende da diversi fattori.
“Sto per compiere 62 anni di età. Ho iniziato a lavorare nel 1992. Tra alti e bassi, lavoro precario e non, sono arrivato a 40 anni di contributi. Che pensione posso prendere subito?”
Che pensione posso prendere a 62 anni subito? Ecco le opportunità
Anche se oggi si afferma spesso che il sistema pensionistico è basato interamente sul metodo contributivo, in realtà le retribuzioni contano ancora.
Nel metodo contributivo, l’importo della pensione è calcolato in base ai contributi effettivamente versati nel corso della carriera.
Nel retributivo, invece, si prende come riferimento la media delle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro.
Ma da dove arrivano i contributi? Sono una percentuale dello stipendio lordo percepito. Un lavoratore dipendente, per esempio, versa il 33% del proprio stipendio lordo a fini previdenziali. È evidente che il 33% di 2.000 euro genera una quota maggiore rispetto al 33% di 1.500 euro. Quindi: più alto è lo stipendio, più alta sarà la pensione.
Tuttavia, oltre allo stipendio, contano anche gli anni di contributi maturati. Più anni si versano, prima si può accedere alla pensione. Per esempio, con 41 anni di contributi si può andare in pensione anche a 62 anni.
Come si fa a prendere una pensione a 62 anni di età? Ecco i contributi che ci vogliono
La risposta al lettore che ci chiede quale pensione possa ottenere subito a 62 anni è: Quota 103.
Si tratta di una misura che consente di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Il nostro lettore, però, al momento ha solo 40 anni di versamenti. Dovrà quindi continuare a lavorare ancora per qualche mese oppure valutare il riscatto di periodi come il servizio militare o il corso di laurea, se non già considerati.
Attenzione però: per accedere a Quota 103, almeno 35 anni di contributi devono essere effettivi da lavoro.
Non vengono considerati utili ai fini del requisito i periodi coperti da disoccupazione o malattia.
Inoltre, è prevista una finestra mobile:
- 7 mesi per i lavoratori del settore privato;
- 9 mesi per quelli del settore pubblico.
Solo alla scadenza di tale finestra sarà possibile effettivamente accedere alla pensione.
Una misura con tante limitazioni e penalizzazioni
Quota 103 è una misura che presenta diverse limitazioni.
In origine era a calcolo misto (parte retributivo, parte contributivo), ma dal 2024 è passata a calcolo interamente contributivo. Questo rappresenta una forte penalizzazione per chi ha lunghe carriere precedenti al 1996.
Chi, infatti, aveva almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, poteva in passato vedersi calcolata la pensione con metodo retributivo fino al 2011. Con le nuove regole, invece, anche questi periodi vengono interamente calcolati con il metodo contributivo, riducendo in modo significativo l’importo finale.
E non è tutto. Ci sono altre due limitazioni importanti:
- importo massimo della pensione: non può superare 4 volte il trattamento minimo, cioè circa 2.400 euro lordi al mese;
- divieto di cumulo con altri redditi da lavoro: l’unica eccezione ammessa riguarda il lavoro autonomo occasionale, ma solo entro il limite di 5.000 euro annui.
Ho 61 anni con 32 anni di contributi praticamente inattivo da luglio 2013 causa chiusura della ditta a cui lavoravo volevo sapere se e quando posso andare in pensio