Cassa depositi e prestiti (CDP) ha reso noto insieme a BNP Paribas, responsabile del collocamento, che il termine per le adesioni del mercato retail sarà anticipato alla giornata di oggi con riferimento al bond a 8 anni con cedola mista (ISIN: IT0005652513). E’ stato, infatti, raggiunto e superato il tetto dei 300 milioni di euro di richieste. L’ente controllato dal Tesoro si avvarrà della facoltà prevista nel prospetto informativo di aumentare l’emissione a 325 milioni di euro. Pertanto, saranno offerte 325.000 obbligazioni dell’importo nominale unitario di 1.000 euro.
Condizioni dell’emissione
Il bond di CDP con cedola “fixed-to-floating” di corresponsione trimestrale ha scadenza in data 8 luglio 2033.
L’investimento minimo è di 10.000 euro, corrispondente a 10 titoli da 1.000 euro ciascuno. Per i primi 4 anni la cedola sarà fissa e pari al tasso annuo lordo del 3,40% (0,85% ogni trimestre). Successivamente, la cedola diventa variabile e pari all’Euribor a 3 mesi più un margine dello 0,30%. In nessun caso potrà scendere sotto lo 0% (“floor”).
Scommessa sui tassi BCE
Allo stato attuale, l’Euribor a 3 mesi vale il 2%. Se le condizioni di mercato restassero invariate fino alla scadenza del bond (ipotesi molto improbabile), la cedola variabile si attesterebbe al 2,30% dal quinto all’ottavo anno. Il rendimento medio del bond negli otto anni sarebbe del 2,85%. Considerate che il BTp a 8 anni ha chiuso ieri con un rendimento lordo del 3,15%. Le emissioni di CDP tendono ad offrire un premio lungo la curva delle scadenze intorno allo 0,30%.
In altre parole, affinché il bond si riveli almeno tanto remunerativo quanto il titolo di stato di pari durata, la cedola variabile offerta da CDP non dovrebbe scendere in media sotto il 2,90%.
E questo ci esita un Euribor a 3 mesi non inferiore al 2,60%. Dunque, l’investimento è suggerito a chi scommette su un rialzo dei tassi di interesse nei prossimi anni per l’Eurozona. L’Euribor tende ad assumere lo stesso valore del tasso sui depositi bancari fissato dalla Banca Centrale Europea e che, non a caso, a giugno è stato tagliato al 2%.
Cedola CDP, tassazione di favore
Per il resto parliamo di un bond con rischio di credito formalmente assai basso, essendo l’emittente un ente dello stato. I rating assegnati alle sue emissioni sono BBB+ per S&P e Baa3 per Moody’s. Cedola e plusvalenza incassate con i bond CDP sono sottoposte alla medesima tassazione di favore praticata per i titoli di stato, cioè al 12,50%. Un aspetto non secondario per chi investe, poiché il rendimento netto si rivela superiore a parità di rendimento lordo offerto da soggetti privati.