Si chiama “non-doms” il regime fiscale introdotto dal Regno Unito nel lontano 1799 e che dallo scorso mese di aprile ha cessato quasi del tutto di esistere. Esso consentiva ai cittadini stranieri di escludere i loro redditi e le eredità dalla tassazione britannica, anche se residenti. Una condizione che aveva reso nel tempo Londra metà per ricchi e in cerca continua di case nella capitale per investire i loro averi su un mercato immobiliare promettente. Ma tutto questo sta svanendo come neve al sole dopo che il governo laburista di Keir Starmer ha deciso di sottoporre retroattivamente i patrimoni all’imposta di successione per i 10 anni passati.
Una misura retroattiva che rischia di stangare al 40% ricchezze sinora esentate.
Ricchi in fuga da Sua Maestà
Secondo uno studio di Henley & Partners, l’anno scorso il Regno Unito ha perso 11.000 milionari e 12 miliardari. Inutile dire che gran parte di questi si trovassero a Londra con rispettive prime e seconde case. Un terremoto che sta spingendo Rachel Reeves, responsabile delle finanze del governo, a prospettare un ammorbidimento della riforma fiscale. Già nel 2017, ad essere onesti, ci avevano pensato gli stessi conservatori ad annacquare il regime sui “non-doms”, riducendone il beneficio per soli 15 anni. E dal marzo dello scorso anno, poco prima delle elezioni generali, l’ulteriore stretta a soli 4 anni.
Le conseguenze di questa fuga di massa dei ricchi da Londra si sta ripercuotendo sui valori di mercato delle case. Nei quartieri di élite come Kensington, Belgravia e Knightsbridge si registra un tracollo impensabile fino a pochi mesi fa. L’agente immobiliare Sotheby parla di prezzi fino a -40%.
Gli immobili che prima arrivavano a costare anche 2.500 sterline al piede cubo (circa 31.650 euro al metro quadrato), adesso si comprano anche per 1.500-1.600 sterline (pur sempre 19-20.000 euro al metro quadrato).
Gettito a rischio per governo UK
Questo crollo sta riportando in alcune aree di Londra quelle famiglie che negli ultimi anni erano state di fatto “espulse” a causa dei prezzi folli delle case. La bolla immobiliare si è parzialmente sgonfiata e questa sarebbe in sé una buona notizia per la gente comune. Gli acquisti con finalità d’investimento sono letteralmente precipitati. La speculazione sta venendo meno. E non c’è solo il nuovo regime sui “non-doms” a influire. Gli stranieri che volessero acquistare seconde case nel Regno Unito, pagano un’imposta di bollo del 19%. Un grosso disincentivo a speculare sugli immobili.
Il problema è che a risentirne è anche il fisco. In teoria, la fine del vecchio regime fiscale per ricchi porterà fino a 3 miliardi di sterline all’anno in più di gettito. In realtà, la fuga di massa dei ricchi non solo riduce tali stime, ma rischia di provocare un “buco” nel bilancio dello stato. I 2,7 miliardi all’anno finora incassati potrebbero diminuire. E lo status di capitale mondiale per milionari e miliardari è sempre più minacciato a Londra da una svolta fiscale che mette in allarme decine di migliaia di cittadini stranieri.
Case a Londra meno care con la stangata fiscale
La volontà di Reeves di rivedere la stretta non sarà facile da vendere agli elettori, che a meno di un anno dalle elezioni del luglio 2024 sembrano già avere voltato le spalle ai laburisti. In autunno è previsto un possibile aumento delle tasse a carico dei cittadini britannici. Difficile far digerire loro che il governo compie un passo indietro per fare pagare nuovamente meno tasse agli stranieri più benestanti. Nel frattempo, i milionari sono in cerca di nuove mete per risparmiare. Milano è una di queste. E se a Londra i prezzi delle case ingranano la retromarcia, nel capoluogo lombardo forse non è un caso che continuino a salire.