È vero che il governo sta per varare probabilmente la più profonda sanatoria delle cartelle esattoriali degli ultimi anni. Nulla a che vedere con la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali fino al 2010 di qualche anno fa. E nulla a che vedere anche con i provvedimenti di rottamazione 1, 2 e 3 degli ultimi governi, nonché dell’ultimo saldo e stralcio. Il nuovo governo va ben oltre, arrivando alle cartelle esattoriali fino al 2015. E, forse, a prescindere dal loro importo. Ma è proprio su questo aspetto che bisogna fare chiarezza, perché siccome saranno molti i debiti cancellati, rischiano di essere molti pure quelli che rimarranno sul groppone dei contribuenti italiani.
La nuova cancellazione delle cartelle esattoriali, quali e quante?
In effetti la sanatoria, anche se assolutamente appetibile, appare immediatamente alquanto limitata. Va sottolineato il fatto che per diventare cartella un debito nei confronti di un ente pubblico, che sia un ente locale piuttosto che l’Agenzia delle Entrate per esempio, ha bisogno di due o tre anni per diventare cartella esattoriale vera e propria. Prima l’incasso viene tentato dallo stesso ente a cui una tassa, un tributo o una imposta è indirizzato. Solo dopo lo stesso ente cede le operazioni di incasso all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Per fugare qualsiasi dubbio, compreso quello del nostro lettore, va detto che sono le cartelle che vanno nella nuova come nelle vecchie sanatorie. Non ci vanno i debiti che non sono ancora diventati cartelle esattoriali. Per questo, un bollo auto del 2014 o del 2013 probabilmente è ancora nelle mani della Regione a cui il pagamento era dovuto. Non essendo ancora cartella, anche se si tratta a tutti gli effetti di un debito antecedente il 2015, non potrà godere dei vantaggi di questa ennesima definizione agevolata. Il debito continuerà a dover essere pagato come in precedenza.
Niente da fare per le cartelle post 2015
Cancellate potranno essere solo quelle relative alle annualità precedenti il 2015 se sotto i 1.000 euro. E lo stesso per i debiti di importo superiore che potrebbero essere agevolati con sconti e rateizzazioni. Infatti il 2015 sarà il limite anche per le cartelle che rientreranno nei provvedimenti di sconto e quindi quelle di importo più elevato. Parliamo di quelle cartelle su cui probabilmente verrà cancellato il 50% del debito e sulle quali verranno offerte rateizzazioni dai 5 ai 10 anni. Anche se la chiamano pace fiscale quindi non sarà del tutto neutra da controindicazioni. Una cosa sempre più probabile e dimostrata da ciò che si sta verificando in questi giorni con l’invio di massicce cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate riscossione. In sostanza ci saranno contribuenti che riusciranno a cancellare tutti i debiti più vecchi, cioè quelli di molti anni prima del 2015 che sono già diventati cartella. Ma altri potrebbero restarne esclusi se i loro debiti sono più recenti.