Chi l’avrebbe mai detto? Il colosso sta per lasciare il mercato nostrano. Di cosa stiamo parlando? Della crisi che ha colpito uno dei marchi più noti del mondo dei supermercati. Carrefour, colosso francese della grande distribuzione, starebbe valutando l’uscita dal mercato italiano. Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Lebensmittel Zeitung, il gruppo avrebbe avviato colloqui riservati per la cessione delle sue attività in Italia, con manifestazioni di interesse da parte di Lidl, Esselunga e Conad.
Motivi della crisi di Carrefour
Negli ultimi anni, Carrefour ha registrato risultati finanziari negativi nel nostro Paese. Nel 2024, le vendite hanno subito una flessione del 5,3%, attestandosi a 3,63 miliardi di euro, con perdite pari a circa 250 milioni di euro.
Questi dati riflettono una difficoltà strutturale nel mercato italiano, considerato complesso da gestire e meno produttivo rispetto ad altri Paesi europei.
Carrefour ha già intrapreso una strategia di riduzione della presenza diretta, cedendo parte della rete dei punti vendita e concentrandosi sul franchising. Tuttavia, la pressione finanziaria e la necessità di una profonda ristrutturazione globale rendono sempre più concreta l’ipotesi di un’uscita definitiva dal mercato italiano.
In caso di cessione, si ipotizza una vendita “a spezzatino”, con la possibilità che i punti vendita vengano acquisiti da diversi operatori del settore, come Lidl, Esselunga e Conad. Questa soluzione potrebbe comportare una maggiore concentrazione del mercato e un impatto significativo sull’occupazione.
Impatto sull’occupazione
L’uscita di Carrefour dal mercato italiano potrebbe avere conseguenze rilevanti per i dipendenti. In passato, la società ha già annunciato piani di esodi incentivati e la dismissione di numerosi negozi. Ad esempio, nel 2021, sono stati previsti 769 esuberi, di cui 318 in Lombardia. La chiusura di ulteriori punti vendita potrebbe comportare nuovi licenziamenti o trasferimenti a nuove società. La situazione di Carrefour in Italia è critica, e l’ipotesi di un’uscita dal mercato nazionale appare sempre più concreta. Le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi saranno determinanti per il futuro della catena e per l’intero settore della grande distribuzione in Italia.
Carrefour, un progressivo disimpegno iniziato da anni
Il percorso che sta portando Carrefour verso un possibile ritiro definitivo dall’Italia non è improvviso, ma parte da lontano. Già da diversi anni il gruppo ha mostrato segnali di disimpegno, attraverso una strategia basata sulla cessione dei punti vendita diretti e sulla progressiva estensione del modello in franchising, più leggero in termini di gestione e meno esposto al rischio operativo. Le prime dismissioni hanno riguardato i grandi ipermercati, format costoso e oggi sempre meno competitivo, soprattutto nei contesti urbani dove i consumatori preferiscono formule più snelle e convenienti, come i discount o i supermercati di prossimità.
In parallelo, Carrefour ha iniziato a cedere interi pacchetti di negozi a gruppi rivali o a investitori terzi, in parte per contenere le perdite, in parte per alleggerire il perimetro aziendale in vista di future riorganizzazioni. Questo processo ha riguardato tanto il Nord quanto il Sud del Paese, con impatti evidenti anche sull’occupazione locale.
Il gruppo, in sostanza, non ha mai trovato in Italia la redditività che sperava, nonostante un posizionamento storico e una diffusione capillare. Le cause sono strutturali: un mercato molto competitivo, una pressione dei prezzi crescente, il consolidamento dei discount, ma anche la difficoltà a definire un’identità forte e distintiva nel panorama della GDO italiana.
Ora, con la crescita del debito, la perdita di quota di mercato e l’urgenza di ristrutturazioni globali, l’Italia rischia di diventare un tassello da sacrificare per proteggere gli equilibri economici del gruppo madre francese. Una scelta drastica, ma coerente con le dinamiche di razionalizzazione già avviate in altri Paesi europei.
I punti più importanti.
- Carrefour valuta l’uscita dal mercato italiano, con colloqui in corso per la cessione delle sue attività.
- Nel 2024, ha registrato perdite per circa 250 milioni di euro e un calo delle vendite del 5,3%.
- Possibili acquirenti includono Lidl, Esselunga e Conad; l’uscita potrebbe comportare ulteriori licenziamenti.