Un’importante novità si è inserita quest’anno nel panorama degli interventi a sostegno delle persone non autosufficienti: il cosiddetto bonus anziani. Si tratta di una misura sperimentale introdotta per gli anni 2025 e 2026 dal decreto legislativo n. 29 del 2024, rivolta ai soggetti ultraottantenni che si trovano in condizioni di grave bisogno assistenziale e che soddisfano specifici requisiti reddituali e sanitari.
Con l’ultimo aggiornamento fornito dall’INPS, cambia anche l’approccio all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), offrendo maggiore flessibilità nella determinazione dei beneficiari.
Bonus anziani: il contesto normativo e la finalità della misura
Il bonus anziani rientra tra gli interventi previsti per garantire un sostegno economico e assistenziale a persone anziane con condizioni di salute particolarmente compromesse.
L’obiettivo è quello di fornire un aiuto concreto sia sotto il profilo economico che nell’accesso ai servizi di assistenza, riducendo il carico familiare e migliorando la qualità della vita dei beneficiari.
A beneficiare della misura possono essere gli individui con almeno 80 anni di età, affetti da disabilità grave, titolari dell’indennità di accompagnamento e con un ISEE non superiore a 6.000 euro. Il supporto si concretizza in un’erogazione mensile strutturata in due componenti: una quota fissa e un assegno integrativo.
Struttura dell’aiuto: quota base e assegno di assistenza
La prestazione si compone di una parte invariabile che corrisponde all’importo dell’indennità di accompagnamento riconosciuta agli invalidi civili, pari a 542,02 euro mensili. Questa somma viene assorbita all’interno del nuovo contributo, mantenendo la medesima funzione di sostegno per la non autosufficienza.
A essa si aggiunge un’ulteriore quota, denominata assegno di assistenza, pari a 850 euro mensili.
Tale somma integra quanto eventualmente già riconosciuto dai servizi sociali territoriali (Ambiti Territoriali Sociali – ATS) in virtù della legge n. 234/2021, articolo 1, comma 164. In questo modo, la nuova misura statale mira a unificare e potenziare le forme di aiuto esistenti, evitando sovrapposizioni e garantendo una maggiore omogeneità nell’erogazione.
Il ruolo dell’ISEE ristretto: semplificazioni per i beneficiari
Una delle principali novità emerse con il messaggio INPS n. 1842/2025 riguarda l’utilizzo dell’ISEE ristretto ai fini della valutazione della condizione economica per l’accesso al bonus anziani. Contrariamente a quanto inizialmente stabilito, l’ente previdenziale, su indicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha riconosciuto la possibilità di presentare un ISEE semplificato, purché non superiore a 6.000 euro.
Questo tipo di attestazione tiene conto esclusivamente dei redditi del soggetto richiedente, del coniuge (se presente), dei figli minorenni e dei figli maggiorenni a carico secondo la normativa IRPEF, escludendo altri componenti del nucleo anagrafico (ad esempio, fratelli, sorelle, nipoti, ecc.) che non influiscono direttamente sulla condizione economica del beneficiario.
Applicabilità dell’ISEE ristretto al bonus anziani: limiti e chiarimenti
Sebbene l’ISEE ristretto sia uno strumento noto nell’ambito delle prestazioni sociosanitarie rivolte a persone disabili o non autosufficienti maggiorenni (come le residenze sanitarie assistenziali o i servizi domiciliari), in passato ne era stata esclusa l’applicazione per il bonus anziani.
L’INPS, infatti, con un precedente messaggio (n. 949/2025), aveva chiarito che per questa prestazione sperimentale si sarebbe dovuto fare riferimento all’ISEE ordinario.
Tuttavia, il recente cambio di rotta ha modificato questa impostazione. L’amministrazione previdenziale ha recepito un parere favorevole del Ministero del Lavoro, riconoscendo la validità dell’ISEE ristretto anche per questa nuova misura. Questo aggiornamento comporta conseguenze importanti, tra cui la rivalutazione automatica delle richieste già presentate e respinte per la sola mancanza dell’indicatore ordinario.
Effetti pratici e riesame delle domande respinte
Con l’introduzione della possibilità di utilizzare l’ISEE ristretto, il campo dei potenziali beneficiari del bonus anziani si amplia. La misura punta ora a garantire un accesso più equo e realistico, concentrandosi sulla reale disponibilità economica del soggetto fragile e non sull’intero contesto familiare, che spesso comprende persone economicamente autonome ma formalmente incluse nel nucleo anagrafico.
L’INPS ha anche precisato che procederà automaticamente al riesame delle istanze precedentemente rigettate per non conformità dell’ISEE. In altre parole, i cittadini che avevano inoltrato una richiesta e si erano visti negare il beneficio solo per aver presentato un ISEE ristretto ora potranno veder rivalutata la propria posizione. E senza dover presentare una nuova domanda. Cos’ come, chi ha presentato l’ISEE ordinario può rifarlo e presentare, quindi, quello ristretto.
Riassumendo
- Il bonus anziani sostiene over 80 con gravi disabilità e ISEE fino a 6.000€.
- La misura prevede una quota fissa e un assegno integrativo mensile.
- È possibile utilizzare l’ISEE ristretto per determinare l’accesso al beneficio.
- L’ISEE ristretto esclude familiari non economicamente rilevanti dal calcolo.
- L’INPS riesaminerà automaticamente le domande respinte a causa dell’ISEE
- L’obiettivo è semplificare l’accesso e migliorare l’equità dei sostegni pubblici.