Bond junior di Unicredit a 12 anni e cedola variabile con mancata call

Unicredit ha emesso ieri un bond cosiddetto "junior" per l'importo di 1 miliardo di euro e della durata massima di 12 anni.
4 settimane fa
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Emissione bond junior di Unicredit
Emissione bond junior di Unicredit © Licenza Creative Commons

Nella giornata di ieri Unicredit ha emesso il suo primo bond junior di tipo Tier 2 in questo 2025. L’importo offerto è stato alla fine di 1 miliardo di euro, a fronte del quale sono pervenute richieste per 3,4 miliardi da parte di circa 200 investitori di tutto il mondo. Ad essersi occupati dell’operazione sono stati la stessa Unicredit in qualità di Sole Global Coordinator e Joint Bookrunner insieme a Barclays, HSBC, ING, Mediobanca, Santander, Societe Generale e Toronto Dominion. Le assegnazioni sono andate per il 33% a investitori dal Regno Unito, un altro 33% dalla Francia e il 9% da Germania/Austria/Svizzera. I fondi hanno fatto la parte del leone con il 67%.

Caratteristiche dell’emissione

Il bond junior di Unicredit ha durata massima di 12 anni, arrivando a scadenza il 24 giugno 2037. Tuttavia, la banca si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale dopo 7 anni, cioè al 24 giugno 2032. Fino ad allora, la cedola sarà corrisposta all’obbligazionista al tasso fisso lordo del 4,175%. Considerato il prezzo di emissione di 99,928 centesimi, il rendimento è risultato a premio di 180 punti base sul tasso mid-swap di riferimento. Era a +215 punti base nelle indicazioni iniziali. Dopodiché, nel caso di mancato esercizio della call, la cedola diverrà variabile e pari al tasso “mid-swaps” a 5 anni più lo spread di 180 punti base.

Data la subordinazione, il bond junior di Unicredit avrà rating BBB- per S&P e Fitch e Ba1 per Moody’s. In effetti, l’investitore si assume un rischio maggiore rispetto all’acquisto di bond senior. In caso di insolvenza dell’emittente, il capitale verrebbe rimborsato successivamente a questi ultimi.

Esistono anche altri rischi più concreti, seppure inferiori a quelli che si corrono con l’acquisto di bond del tipo Tier 1. A differenza di questi, il pagamento della cedola può solo essere rinviato al primo esercizio tornato in utile. E il capitale non potrà mai essere decurtato nel caso in cui la banca scendesse sotto un dato ratio patrimoniale. La decurtazione fino al 100% avverrebbe solamente, come detto, nel caso di insolvenza.

Bond junior Unicredit, occhio alla liquidità

Trattandosi di una categoria a sé, il bond junior di Unicredit può presentare un grado di liquidità negli scambi sul mercato secondario inferiore ai bond senior. A tale proposito, occorre ricordare che le negoziazioni saranno alla Borsa di Lussemburgo. In buona sostanza, non è sempre facile disinvestire prima della scadenza. Trovare nell’immediato acquirenti potrebbe risultare più difficile del previsto. Infine, nel caso di esercizio della call, l’obbligazionista non incasserebbe le cedole sperate per l’ultimo quinquennio. Ipotesi probabile nel caso di discesa dei tassi, in quanto Unicredit troverebbe più conveniente rifinanziarsi sul mercato ed estinguere il debito più costoso.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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