In una fase di tassi di interesse in calo, è importante saper approfittare delle emissioni obbligazionarie per spuntare buoni rendimenti nel medio e lungo periodo. Tra i nuovi bond sul mercato a reddito fisso vi è quello emesso in euro nei giorni scorsi da Barclays con scadenza in data 5 maggio 2037 (ISIN: XS2998271436). La durata massima è di 12 anni, ma si tratta di un “callable”, in quanto la banca britannica si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale già dopo il primo anno.
Meccanismo “inverse floating”
Questo bond di Barclays è interessante sotto il profilo della cedola. Offre il 6% lordo fisso per il primo anno (4,44% netto).
Successivamente al primo anno, la cedola diventa variabile e pari a: 6% – Euribor a 3 mesi. In ogni caso, non potrà risultare inferiore a 0 (floor) e superiore al 6% (cap). Ecco perché si parla di meccanismo “inverse floating”. La cedola dal secondo anno in avanti è legata in maniera inversamente proporzionale ai tassi di mercato.
Per chi non avesse dimestichezza con l’Euribor a 3 mesi, deve sapere che si tratta di un tasso di riferimento per il mercato dei mutui a tasso variabile. Esso segue l’andamento dei tassi sui depositi bancari fissati dalla Banca Centrale Europea (BCE). Al momento, esso vale intorno al 2,12%. Secondo le previsioni, per fine anno risulterebbe sceso in area 1,65%, segnalando altri 2-3 tagli dei tassi nell’Eurozona dello 0,25% ciascuno. Questi numeri sono importanti per capire dove potrebbe dirigersi la cedola del bond Barclays dopo il primo anno.
Euribor 3 mesi dal 1999
Se immaginiamo che l’Euribor a 3 mesi resti invariato rispetto al suo attuale valore fino alla scadenza, la cedola variabile sarebbe di circa il 3,90%. Al netto dell’imposta, meno del 2,90%.
Ma si tratta di un’ipotesi sostanzialmente irrealistica. I tassi di mercato si muovono in base alle mutate condizioni monetarie ed è estremamente improbabile che queste restino immutate nei prossimi anni. Ovviamente, all’obbligazionista converrebbe che la BCE tagliasse i tassi il più possibile. Nell’ipotesi in cui li azzerasse, la cedola variabile salirebbe al 6%.
L’ipotesi peggiore sarebbe che i tassi risalissero velocemente. L’Euribor a 3 mesi, comunque, sin dalla sua nascita nel 1999 ha solo due volte e per brevissimo tempo superato la soglia del 5%. Nell’autunno di due anni fa culminava al 4%, mentre tra il novembre del 2015 e l’estate del 2022 è rimasto sottozero. Per questo è altamente improbabile che la cedola variabile dopo il primo anno si azzeri del tutto. Più probabile, invece, che il bond Barclays offra inizialmente una cedola variabile medio-alta per poi diventare meno generoso nel corso degli anni. Tenete presente che i tassi salgono in base all’andamento dell’inflazione nell’area.
Bond Barclays, call probabile con tassi in calo
Infine, c’è un’altra considerazione che dovete fare: il bond Barclays è callable, per cui la banca può sempre richiamarlo prima della scadenza. Quando ciò diverrebbe uno scenario verosimile? Nel caso in cui i tassi di mercato scendessero al punto da rendere più conveniente per l’emittente estinguere il debito contraendone uno nuovo a tassi inferiori. Da notare anche che l’importo emesso è stato così scarno – appena 10 milioni di euro – da provocare forti oscillazioni di prezzo sul mercato secondario, a causa della bassa liquidità degli scambi.
Nella prima settimana di negoziazioni c’è stato un apice a quasi 110 e un minimo a 99,50 centesimi, che è anche il prezzo vigente allo stato attuale.
giuseppe.timpone@investireoggi.it