La trasformazione digitale e sostenibile delle città italiane continua a fare passi avanti, e il 2025 segna un punto importante per comprendere come l’innovazione stia cambiando la qualità della vita nei centri urbani. A stabilire quali siano oggi le realtà più avanzate in Italia è la nuova classifica delle città smart, stilata da FPA (società del gruppo Digital360), che analizza i 108 capoluoghi di provincia secondo sei ambiti cruciali: economia, ambiente, mobilità, governance, persone e qualità della vita.
L’indagine, contenuta nel rapporto “ICity Rank 2024”, mostra chiaramente che la smartness urbana non è più una prerogativa esclusiva delle grandi metropoli del Nord, ma sta cominciando a diffondersi anche in città più piccole e nel Centro Italia.
Questo non significa che il divario con il Sud sia scomparso, ma i dati offrono spunti interessanti per capire chi sta guidando il cambiamento e in che direzione si muovono le politiche urbane. Vediamo quali sono le città più smart d’Italia nel 2025 e quali fattori le rendono modelli da seguire.
Bologna in testa tra le città smart: ecco perché
La città più smart d’Italia nel 2025 è Bologna, che conquista il primo posto della classifica grazie a un equilibrio virtuoso tra innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, mobilità intelligente e partecipazione civica. Il capoluogo emiliano si è distinto in particolare per la digitalizzazione dei servizi pubblici e la qualità delle sue politiche sociali, oltre che per l’investimento in tecnologie green.
Subito dietro troviamo Firenze, Milano, Modena, Bergamo e Trento, che completano il gruppo di testa. Milano, pur essendo il cuore finanziario del Paese, paga il prezzo di una qualità della vita meno diffusa e di una governance meno accessibile rispetto ad altre città più piccole ma ben organizzate.
Firenze, invece, brilla per cultura, servizi educativi e inclusione digitale.
È interessante notare come Modena e Trento, pur non essendo metropoli, riescano a scalare le posizioni grazie a politiche mirate alla sostenibilità e alla partecipazione attiva dei cittadini, a dimostrazione che le dimensioni non sono sempre un ostacolo all’innovazione urbana.
Le città smart crescono anche al centro, ma il sud resta indietro
Il Centro Italia mostra segnali molto positivi, con Perugia, Prato, Pisa e Siena che si piazzano nella parte alta della classifica. In particolare, Prato si distingue per le sue scelte innovative in campo energetico e di rigenerazione urbana. Pisa eccelle per i progetti di ricerca e collaborazione tra università e territorio.
Diverso, purtroppo, il discorso per gran parte del Sud e delle Isole, dove il divario rimane ampio. Tra le città meridionali, Cagliari e Lecce sono le più virtuose, seguite da Napoli, che si colloca però solo a metà classifica. Le difficoltà strutturali, la mancanza di continuità nelle amministrazioni locali e un ritardo nell’adozione di tecnologie digitali penalizzano ancora molte realtà del Mezzogiorno.
È evidente come il concetto di città smart non riguardi solo la connessione internet o le app per prenotare un parcheggio, ma coinvolga aspetti più profondi come la trasparenza amministrativa, la partecipazione dei cittadini, la qualità dell’ambiente urbano e l’accessibilità dei servizi.
In questo senso, alcune città del Sud stanno lentamente migliorando, ma la strada è ancora lunga.
Città smart e qualità della vita: un binomio sempre più solido
La classifica conferma una correlazione sempre più stretta tra città smart e qualità della vita. Le città ai vertici sono anche quelle dove si vive meglio: Bologna, Trento e Bergamo, ad esempio, combinano benessere sociale, innovazione e sostenibilità in modo armonico. Non a caso, sono anche centri universitari e culturali vivaci, capaci di attrarre giovani e investimenti.
Al contrario, le città in fondo alla classifica (come Vibo Valentia, Isernia, Enna e Caltanissetta) soffrono di carenze infrastrutturali, scarsa digitalizzazione e servizi pubblici poco efficienti. In queste aree, investire nella trasformazione smart non è più un’opzione, ma una necessità urgente per contrastare lo spopolamento e rilanciare l’economia locale.
In definitiva, il quadro tracciato dall’ICity Rank 2024 racconta un’Italia a due velocità, ma anche un Paese in movimento, dove la transizione digitale e sostenibile sta lentamente cambiando il volto delle città. Il modello smart funziona quando è al servizio delle persone, e i centri che lo hanno compreso stanno già raccogliendo i frutti.
In sintesi.
- Bologna guida la classifica 2025 delle città smart grazie a innovazione, mobilità e servizi pubblici digitali.
- Il Centro Italia cresce, ma molte città del Sud restano indietro per ritardi strutturali e digitali.
- Le città smart offrono anche una qualità della vita più alta, con ricadute positive sul benessere urbano.