Il segnale di acquisto non è ancora scattato. Guardando il grafico, la quotazione di mercato non sembra avere una direzione certa negli ultimi mesi e non è neanche detto che non continui ad arretrare nel breve termine. Dai minimi di 29,50 centesimi toccati a inizio settembre, è risalita fino a 32,50 centesimi e ieri si aggirava a quasi 31. A questi livelli, la cedola del bond a 100 anni dell’Austria (ISIN: AT0000A2HLC4) diventa, però, allettante. Rapportata al prezzo e al netto dell’imposta, vale il 2,40%.
Buon investimento con bassa inflazione
Questo significa che l’investimento offre un rendimento netto accettabile anche nel caso in cui non si volesse o potesse rivendere. Con un’inflazione italiana scesa all’1,2% in ottobre e novembre (la metà della cedola effettiva netta attuale), anche in termini reali l’investimento esiterebbe un guadagno.
Non ci sono, infatti, aspettative d’inflazione in netta accelerazione per i prossimi anni.
Quotazione sopra minimi
La cedola del bond a 100 anni sarebbe in sé una motivazione sufficiente per investire. A meno di prevedere che la quotazione di mercato non ripieghi ulteriormente. Se si riportasse ai minimi storici, la perdita in conto capitale sfiorerebbe il 5%. D’altra parte, se si riportasse ai massimi di un anno fa, quando superò i 48 centesimi, saremmo dinnanzi a un rimbalzo superiore al 55%.
Quando s’investe, bisogna mettere in conto possibili perdite e opportunità di guadagno e soppesarne probabilità ed entità. Ipotizzando un 50-50 di perdite o guadagni, l’attenzione dovrebbe spostarsi sulle percentuali attese di entrambi. La quotazione potrà certamente ridiscendere, ma difficile immaginare molto al di sotto dei livelli attuali.
E i guadagni? Se si tornasse alle aspettative di fine 2024, quando il mercato scontava inflazione in calo e stabilità fiscale, sarebbero altissimi.
Cedola bond a 100 anni e possibile apprezzamento
La possibile pace tra Russia e Ucraina può rappresentare una svolta. Petrolio e gas sono già in calo da diverse sedute e a livelli tali da prospettare un ulteriore rallentamento dell’inflazione in Europa. La distensione forse frenerebbe anche la corsa al riarmo, a beneficio dei bilanci pubblici. Se oltre ad una cedola congrua il bond a 100 anni tornasse ad apprezzarsi verso i livelli di un anno fa, sarebbe il massimo a cui l’investitore oggi può ambire. Per prudenza, bisognerebbe destinare a questo titolo una quota marginale del proprio capitale.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

