Nel panorama delle politiche di welfare italiane, l’assegno unico universale continua a rappresentare una delle misure più rilevanti degli ultimi anni per il sostegno economico alle famiglie con figli a carico.
I numeri aggiornati dall’Osservatorio Statistico rivelano l’ampiezza dell’intervento statale e ne testimoniano la crescita costante.
Assegno unico: oltre 4,9 miliardi nei primi tre mesi del 2025
Nei primi tre mesi del 2025, lo Stato ha trasferito alle famiglie italiane più di 4,9 miliardi di euro attraverso l’assegno unico. Questo dato si inserisce in un contesto di costante aumento degli stanziamenti: nel 2024 le erogazioni avevano toccato quota 19,8 miliardi, dopo i 18,2 miliardi del 2023 e i 13,2 miliardi registrati nel primo anno di operatività del provvedimento, il 2022.
Il trend evidenzia un’espansione significativa dello strumento, sia in termini economici che di famiglie beneficiarie, a conferma della sua centralità nelle politiche sociali italiane.
Un sostegno diffuso: oltre 6 milioni di nuclei familiari coinvolti
Nel 2025, fino al mese di marzo, sono stati 6.046.487 i nuclei familiari che hanno beneficiato dell’assegno unico. Questo numero si traduce in un totale di 9.560.995 figli per i quali è stato riconosciuto il contributo. Una platea ampia che copre trasversalmente tutto il territorio nazionale e tutte le fasce socio-economiche, con una particolare attenzione alle situazioni di maggiore fragilità.
La distribuzione degli importi è influenzata dall’indicatore ISEE, che calibra l’entità dell’aiuto in funzione della condizione economica del nucleo richiedente. Tale meccanismo differenziato mira a garantire una maggiore equità redistributiva.
Importi assegno unico modulati in base all’ISEE
L’importo medio mensile ricevuto per ciascun figlio nel mese di marzo 2025 si è attestato sui 165 euro, tenendo conto anche delle maggiorazioni previste dalla normativa.
Tuttavia, l’ammontare varia sensibilmente in base alla fascia ISEE del richiedente.
Per coloro che non hanno presentato l’ISEE o che dichiarano un valore superiore alla soglia massima – fissata per il 2025 a 45.939,56 euro – il contributo riconosciuto si ferma a circa 59 euro per figlio. Al contrario, le famiglie con un ISEE al di sotto del limite minimo, pari a 17.227,33 euro, hanno ricevuto un assegno massimo di 225 euro per ciascun figlio.
Questa variabilità riflette la volontà di modulare il beneficio in base alla reale capacità reddituale delle famiglie, favorendo l’equità e la progressività dell’intervento.
L’eredità del Reddito di Cittadinanza
Il report dell’Osservatorio INPS sull’assegno unico considera anche i dati relativi all’assegno unico destinato ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, misura che ha cessato di essere erogata alla fine del 2023. Fino a quel momento, infatti, l’assegno unico veniva erogato automaticamente ai nuclei percettori del Reddito, senza necessità di presentare apposita domanda.
Con la fine del RdC, queste famiglie sono state chiamate a presentare domanda in autonomia per continuare a beneficiare dell’assegno. Tale cambiamento ha rappresentato un passaggio delicato nella gestione amministrativa delle prestazioni, richiedendo un maggiore impegno da parte degli utenti e degli uffici competenti.
Assegno unico, una misura cardine per la natalità e la coesione sociale
L’introduzione e il progressivo potenziamento dell’assegno unico si inseriscono in un quadro più ampio di interventi volti a contrastare il calo demografico e a sostenere la genitorialità.
Il sostegno economico ai nuclei con figli, specie in una fase economica complessa come quella attuale, assume un valore strategico nella promozione della natalità. E nella riduzione delle diseguaglianze.
L’assegno unico, infatti, non si limita a una funzione assistenziale. Ma agisce come leva di coesione sociale, contribuendo a rendere meno gravoso l’impatto economico della crescita dei figli. La sua universalità – seppur modulata – rappresenta un elemento distintivo rispetto ad altre misure del passato.
Riassumendo
- Erogati oltre 4,9 miliardi di euro in assegni unici nel primo trimestre 2025.
- Coinvolti oltre 6 milioni di nuclei familiari e quasi 9,6 milioni di figli.
- L’importo medio per figlio a marzo 2025 è stato di 165 euro.
- L’assegno varia da 59 a 225 euro in base all’ISEE dichiarato.
- Inclusi anche i dati dei percettori del Reddito di Cittadinanza fino al 2023.
- L’assegno unico si conferma misura centrale del welfare per famiglie e natalità.
Bene fa’ a caso mio io o una bimba piccola è servono più soldi me li date nn ho mai chiesto nulla i soldi per mia figlia li voglio dato che mi vengono messaggi sulla mia carta a me li avete tolti c’è gente che prende più soldi ed anche il reddito di inclusione nn vuole lavorare c’è gente che fa’ domanda per avere il reddito di inclusione più prende l’invalidità e pensione ed io nn posso avere i soldi che toccano per mia figlia